Stoccaggio gas, a Cornegliano si va avanti

Foroni avverte: «Se lo studio della commissione internazionale farà emergere dati preoccupanti, mi attiverò affinché il ministero riveda l’intero piano»

Trivellare il terreno e riempirlo di metano può aumentare il rischio di terremoti. È quanto sostiene la commissione internazionale tecnico-scientifica richiesta dalla Protezione civile dopo il sisma che ha colpito l’Emilia Romagna nel 2012. Proprio per questo motivo, Regione Lombardia attraverso una delibera ha sospeso due impianti di stoccaggio a Sergnano e Ripalta, nel Cremonese.

Per quanto riguarda il Lodigiano, il progetto di un maxi deposito a Cornegliano firmato Ital Gas Storage non subirà nessuno stop. A spiegare ciò che sta accadendo al Pirellone è l’assessore regionale all’ambiente, Claudia Terzi: «Nel caso di Cornegliano, l’autorizzazione da parte del ministero è già stata rilasciata nel 2011, mentre il parere tecnico di Regione Lombardia risale al 2010. Nelle altre procedure e di fronte ad eventuali richieste future che potrebbero giungere, dal momento che c’è questo studio, abbiamo preferito aspettare, per poter rilasciare un parere lontano da qualsiasi dubbio». Terzi precisa che l’amministrazione regionale può fornire un parere esclusivamente tecnico.

«Credo sia importante puntualizzare che nei centri di stoccaggio interessati dal sisma sono già state fatte tutte le verifiche relative alla sicurezza».

«Il lavoro di questa commissione internazionale tecnico-scientifica - aggiunge poi l’assessore Terzi - ci può fornire strumenti utili. Prima vogliamo avere tutte le indicazioni necessarie, ci è sembrato così doveroso fermarci».

Tutti sono in attesa di conoscere i contenuti del dossier, per capire l’eventuale legame tra terremoto ed escavazioni. L’assessore regionale osserva che le informazioni, secondo notizie ufficiose, avrebbero dovuto essere divulgate tra febbraio e marzo, in ogni caso sembra che il lavoro sia ormai concluso.

Il consigliere regionale Pietro Foroni sottolinea che né Regione Lombardia né il Lodigiano potranno ignorare il contenuto della ricerca, specialmente nel momento in cui dovessero emergere considerazioni importanti.

«L’autorizzazione dell’impianto è già in essere - dichiara il leghista -, ma i risultati scientifici non potranno non tenere conto di Cornegliano. Se da questo studio emergeranno problemi eclatanti, bisognerà prenderli in considerazione e fare istanza al ministero. Nel momento in cui la commissione dovesse dimostrare un nesso tra terremoto e impianti, chiederò all’assessore regionale d’intervenire presso il ministero affinché si riveda tutto il procedimento».

Sul territorio i cittadini, in primis il Comitato Ambiente e salute nel Lodigiano, hanno ingaggiato un’aspra battaglia contro il super deposito di stoccaggio da 2,2 miliardi di metri cubi.

A questo proposito è stato siglato un accordo con la società - a firma del Comune di Cornegliano e della Provincia di Lodi - per compensazioni economiche pari a 4,5 milioni di euro.

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