Spino, destinazione sociale per due appartamenti confiscati alla criminalità

L’assegnazione dalla Regione, attesa anche un’azienda agricola

Saranno riutilizzati per fini sociali i beni sottratti alla criminalità organizzata e confiscati per ricevere nuova vita. A Spino d’Adda, nei giorni scorsi, è giunta la notizia dell’assegnazione di due appartamenti, in attesa che possa entrare nel patrimonio dell’ente anche una tenuta agricola confiscata per accuse di evasione fiscale nel mese di gennaio. «L’idea è quella di creare opportunità per chi è più debole – afferma il sindaco Enzo Galbiati -. Abbiamo inserito un’abitazione nel progetto “Dopo di noi” per garantire un futuro e un’autonomia a soggetti con disabilità cognitive, mentre l’altra abitazione è stata affidata alla gestione della Comunità sociale cremasca. Si tratta di due appartamenti sulla stessa via, che si aggiungono a un terzo che abbiamo in uso da tre anni e che è stato ristrutturato per dare rifugio alle vittime di violenza». Lo prevede il decreto della Direzione Generale Sicurezza di Regione Lombardia, grazie al quale saranno finanziate 40 domande pervenute da 24 Comuni delle province di Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Milano, Monza Brianza e Pavia. «Il recupero dei beni confiscati - dichiara l’assessore regionale alla Sicurezza, immigrazione e polizia locale, Riccardo De Corato - è una delle priorità di regione Lombardia. Restituire alla collettività questi immobili è fondamentale per ribadire il primato della legalità. Soprattutto perché la maggior parte di essi viene utilizzata per fini sociali. Per il recupero dei beni confiscati, soprattutto nelle regioni del centro-nord, è necessario destinare fondi del Pnrr (piano nazione di ripresa e resilienza). Questi territori, infatti, ospitano un terzo dei beni immobili sequestrati e confiscati in tutta Italia».

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