Spaccio, diversi arresti nel Lodigiano

(ore 12) Un minimarket di frutta e verdura gestito da un marocchino di 38 anni a Sant’Angelo Lodigiano in cui era nascosta della droga è stato sequestrato e 32 persone arrestate in un’operazione della squadra mobile della questura di Lodi e della procura della Repubblica di Lodi che conta in tutto 41 indagati e ha portato al sequestro di quasi quattro chili di stupefacenti tra eroina, cocaina e hascisc. Solo tre degli arrestati sono italiani, tutti gli altri risultano nati in Marocco. Misure cautelari e perquisizioni sono state eseguite all’alba nel Lodigiano ma anche nelle province di Milano, Pavia, Piacenza, Bergamo, Brescia, Lecco, Como e Cremona. Quarantuno in tutto gli indagati, trenta i tossicomani segnalati alle prefetture. Individuato un gruppo di quattro nordafricani «grossisti» che da Milano procuravano la droga a sette rivenditori nella zona di Sant’Angelo, dai quali si approvvigionavano a loro volta otto spacciatori al dettaglio nei campi, che dimoravano a Milano e operavano in particolare nei territori di Villanova Del Sillaro e Vidigulfo. Il procuratore della Repubblica di Lodi Domenico Chiaro sottolinea il salto di qualità dell’indagine, dal questore di Lodi Giovanni Di Teodoro un plauso al reparto guidato dal commissario aggiunto Alessandro Battista e a tutte le questure che hanno collaborato nella complessa operazione. Molti degli arrestati nordafricani avevano anche aperto attività commerciali che dichiaravano redditi irrisori: al vaglio l’ipotesi dei reimpiego di capitali illeciti. Già sequestrati oltre 20mila euro in contanti.

(ore 10) Blitz antidroga della Polizia di Stato nel Lodigiano: diversi arresti. Le indagini, avviate nel 2015, hanno permesso di identificare alcuni magrebini che spacciavano sostanze stupefacenti.

Alcuni degli arrestati che gestiscono in Sant’Angelo Lodigiano varie attività commerciali, utilizzavano anche le sedi delle loro attività quali luoghi di incontri per lo spaccio di sostanze stupefacenti. In altri casi le consegne direttamente presso le abitazioni dei clienti o incontrandosi su strade di campagna. I proventi dello spaccio venivano invece nascosti in campagna:chiusi in sacchetti di cellophane e nascosti sotto il fogliame.

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