
Tre colossi con storie ancora irrosolte, tutti in un raggio di poco più di 5 chilometri in linea d’aria. Dall’ex Cetem di corso Mazzini a Lodi, su cui si è aperto nei mesi scorsi un corposo dibattito anche politico, o quella dei resti della sede di Lodi, vicinanze stazione, del Consorzio Agrario di Milano e Lodi, oggi in liquidazione. Fino all’ex Madital di Massalengo, dalla fine degli anni Sessanta al 2003 centro di produzione di mangimi per bestiame. Da poco più di 13 anni è vuota, un gigante di ferro e cemento lungo la provinciale 23 Lodi Borghetto. Oggi sotto i riflettori, anche in questo caso, come per i colossi di Lodi, per la presenza di amianto. Negli anni in parte smantellato dalle parti mobili che ancora potevano essere utilizzate altrove, lo scheletro dell’ex Madital di Massalengo oggi fa paura. A finire al centro delle attenzioni dei cittadini, una delle coperture dei capannoni, che si estendono complessivamente su una superficie di circa 4 mila metri quadrati, in un parco, recintato, vasto almeno 18 mila metri quadrati.
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