Sgomberata cascina Musellina

Da alcune settimane l’uomo, forse con altri connazionali, aveva occupato lo stabile abbandonato: ora ci sarà l’ordinanza per la messa in sicurezza

Dopo due settimane di “occupazione” scatta lo sgombero alla cascina Musellina. Nei giorni scorsi erano arrivate infatti diverse segnalazioni sulla presenza di un gruppo di rumeni all’interno del caseggiato alla periferia di Sant’Angelo.

Ieri mattina i carabinieri della stazione locale con il direttore della Fondazione Morando Bolognini, proprietaria dell’immobile, hanno allontanato l’unico straniero trovato all’interno e hanno sigillato gli ingressi. L’uomo, non residente in città, probabilmente ora raggiungerà un suo parente a Villanterio.

«Trattandosi di una proprietà privata il Comune ha potuto solo informare la Fondazione dell’occupazione in corso - spiega il sindaco di Sant’Angelo Domenico Crespi -. Ora faremo la nostra parte con un’ordinanza per disporre la messa in sicurezza dello stabile».

La situazione alla cascina Musellina, in completo stato di abbandono da alcuni anni e a rischio crollo, è precipitata nel giro di poche settimane. Gli occupanti hanno sfondato le porte e hanno preso possesso dei locali senza avere alcun permesso. I rifiuti si sono accumulati in diversi punti, sui muri sono apparse scritte sui carabinieri, mentre nel cortile sono stati sistemati una lunga tavolata, fiori, biciclette, uno stendino, passeggini, un divano e mobilio vario. Sono anche scoppiati degli incendi, con intervento dei vigili del fuoco.

Ieri mattina, intorno alle 8.30, sono intervenuti i carabinieri, con il maresciallo Gaetano Carlino, e il proprietario della Fondazione Luigi Degano. Anche il sindaco è andato a fare il sopralluogo. Tutto quello che c’era nella cascina è stato portato fuori. In quel momento non c’era nessuno. Più tardi è arrivato il rumeno che aveva occupato lo stabile: ha detto che stava già portando fuori le sue cose per andare via. Nei giorni scorsi alcuni testimoni hanno detto di aver visto anche altre persone. Nel pomeriggio poi sono state posizionate porte di metallo agli ingressi verso la strada, ben sigillate, mentre le porte sul retro sono state murate.

«Questa non è una persona che è residente a Sant’Angelo - aggiunge il sindaco Crespi -. Ha detto che aveva parenti a Villanterio e che tutta la masserizia che aveva accumulato lì l’avrebbe portata in Romania. In questo caso comunque integrazione e inclusione non centrano nulla, a Sant’Angelo lo spirito di solidarietà non manca ma qui a mio avviso siamo in presenza di un farabutto che va solo allontanato con un’azione forte e decisa».

L’ingresso nella cascina di via Cazzulani, che in più punti rischia di crollare sotto il peso degli anni e dell’incuria, è vietato da una serie di cartelli affissi da alcuni anni dalla proprietà. Ora il comune emetterà delle ordinanza per la sua messa in sicurezza.

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