Sfrattato, porta i mobili in Comune

Senza lavoro e con lo sfratto alle porte, mette i mobili di casa davanti al Comune di San Colombano e alla fine ottiene l’aiuto dall’amministrazione per sé e i suoi cinque familiari.

L’aveva promesso e alla fine l’ha fatto. Sabato mattina Vito, un uomo di San Colombano, è ricorso a una protesta estrema per trovare una mano e cercare di risolvere il problema abitativo. Attorno alle cinque, l’uomo, che abita non distante dal municipio, ha caricato qualche mobile in auto e l’ha spostato davanti l’ingresso del Comune di San Colombano, raccontando a chi passava la sua situazione e aspettando la possibilità di un incontro con il sindaco o con l’assessore ai servizi sociali per trovare una soluzione. Alla fine, dopo le 8, sono intervenuti i carabinieri che lo hanno invitato a lasciare il posto.

La protesta non è stata chiassosa e lo stesso Vito non ha opposto resistenza ai carabinieri, anche perché nel frattempo ha avuto qualche rassicurazione su una possibile soluzione. A dare speranza alla famiglia è stato un incontro con il sindaco Gigi Panigada e l’assessore Ornella Fusar Poli. «In settimana abbiamo lo sfratto esecutivo, e l’assistente sociale e l’assessore nonostante le promesse non avevano fatto niente di concreto per aiutarci - racconta l’uomo -. Mi avevano promesso un aiuto per il lavoro e, sia pure parzialmente, qualcosa è uscito. Però sul fronte della casa nulla. C’erano due case popolari che si erano liberate perché i residenti, persone anziane, erano morte, ma ora ci sono dentro i figli. Si aiutano tutti, gli stranieri per primi e quelli che vengono da fuori San Colombano, e noi che abbiamo una situazione davvero difficile eravamo a piedi».

Per fortuna ora sembra esserci stata una schiarita e la famiglia di sei componenti non rischia di finire in mezzo a una strada, almeno per il momento. «Non è stato possibile assegnarmi una casa popolare, perché sono tutte occupate e perché di dimensioni non adeguate per noi, ma tramite l’amministrazione abbiamo trovato una persona che è disponibile ad assegnarci un appartamento in affitto - dice Vito, più sollevato -. Poi in settimana avrò un colloquio per un lavoro. Speriamo bene, intanto per il momento abbiamo risolto».

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