Sequestrati altri video all’assasino

L’obiettivo è scoprire

se qualcuno avesse commissionato le immagini sulla morte

della 18enne romena

Due computer e due hard disk sequestrati ad Andrea Pizzocolo, probabilmente pieni di immagini a luci rosse, sono stati inviati dalla squadra mobile di Lodi alla polizia postale. Non è possibile infatti accedere ai loro contenuti, protetti da una password. Al vaglio anche la casella email del 41enne di Arese, sia di casa che del lavoro, e i contatti telefonici avuti prima dell’omicidio della 18enne Simona Lavinia Ailoaiei, trovata cadavere in un campo di San Martino. L’obiettivo è scoprire se qualcuno avesse commissionato a Pizzocolo, dietro lauto compenso, quelle immagini di morte e violenza.

Ma le indagini, condotte dalla procura di Lodi e dalla squadra mobile, proseguono in tutte le direzioni. Anche sul fronte bancario. Al momento la questura ha notizia di un conto corrente intestato ad Andrea Pizzocolo, non è chiaro nemmeno con quale somma depositata sopra, ma nelle sue tasche sono state trovate alcune carte di credito e così si cerca di capire se esistano altri conti correnti. Per questo è stato notificato nei giorni scorsi un decreto della procura per poter accedere ai suoi conti.

E poi ci sono i casi di omicidio irrisolti. La squadra mobile sta raccogliendo elementi sui cosiddetti “cold case”, specie quelli con vittime le prostitute, e li sta confrontando con i filmati trovati in possesso al 41enne (centinaia di ore in tutto) e con i motel in cui l’uomo è stato negli ultimi anni, per capire se ci siano elementi per collegarlo a quegli episodi ancora irrisolti. Anche in questa direzione, però, al momento non sono stati fatti passi avanti.

Restano quei drammatici filmati della notte in cui è morta Lavinia. L’uccisione con le fascette, la violenza sul cadavere. Immagini che hanno convinto il giudice ad accusare l’uomo di Arese, ragioniere in una società di Pero, di omicidio volontario premeditato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA