Se ne va un altro pezzo di storia: Sant’Angelo dice addio a “Ruce”

Il poeta, professore e volontario Cesare Rusconi è mancato a 79 anni. Oggi l’ultimo saluto

I suoi scritti poetici, rigorosamente in dialetto, li firmava con l’acronimo Ruce. E in molti così oggi lo ricordano, giustapponendo il saluto al poeta a quello all’ex professore di educazione fisica, come all’ex volontario dei vigili del fuoco del distaccamento santangiolino o come colui che ha contributo a tenere vive tradizioni come Resegà la Vegia, il saluto all’inverno con la “vecchia” di paglia data alle fiamme.

Sant’Angelo perde un altro pezzo di storia e dice addio a Cesare Rusconi, deceduto a 79 anni dopo una malattia. Lascia la sorella Luisa, il cognato Antonio e i nipoti Angelo e Marco - Danelli, peraltro volontari dei vigili del fuoco - , Franco, Pietro e Piera, oltre ai nipoti. Per una preghiera e un saluto, il via vai delle ultime ore è stato presso la casa funeraria Galluzzi in via Gramsci a Tavazzano, dove la famiglia si è riunita ancora una volta accanto a Cesare.

Ultimo di cinque fratelli, diplomato alle magistrali, in seguito Rusconi aveva conseguito l’abilitazione per l’insegnamento dell’educazione fisica all’Isef. Il percorso come insegnante era partito da Graffignana, Caselle Lurani, poi Milano e infine era arrivato a Sant’Angelo Lodigiano, alla scuola secondaria di primo grado di viale Montegrappa. A fine carriera, era stato chiamato nell’allora distretto scolastico, per gestire l’area Lodigiano. Per un ventennio ha dedicato i mesi estivi alle colonie, di cui è stato direttore, organizzate da Caritas Ambrosiana e da alcune importanti ditte del territorio; un’esperienza poi seguita dal coordinamento delle prime colonie estive santangioline.

Entrato a far parte dei volontari dei vigili del fuoco di Sant’Angelo, Rusconi diede una mano, in orari serali, ai pompieri che studiavano per ottenere la licenza media, mentre durante la pensione si rese utile anche aiutando molti stranieri della città ad imparare l’italiano. A ricordare con affetto Rusconi, anche l’assessore alla cultura Luisella Pellegrini: «Cesare era una persona schietta, sincera ed un caro amico, prodigo di consigli ed auguri. È stato professore, ma soprattutto ci ha insegnato l’importanza del “tramandare”, attraverso le sue poesie e i suoi scritti, le nostre tradizioni. Sempre presente a “Resegá la vegia” con entusiasmo e vigore. Anche se sofferente negli ultimi tempi, nei suoi occhi era sempre presente un guizzo di vivace interesse quando gli parlavo di scuola, di biblioteca, di dialetto. Rappresenta per tutti noi un grande perdita. Un altro tassello importante della nostra storia che ci lascia».

A portare le condoglianze a tutta la famiglia anche l’ex sindaco di Sant’Angelo Domenico Crespi. «Se ne va un altro pezzo di storia della nostra città - ha detto ieri - : personalmente lo conoscevo dai tempi dell’oratorio e ha sempre avuto la passione per il dialetto: era un poeta dialettale, un uomo attaccato alla sua professione nel mondo della scuola e alle tradizioni. Cesare ci mancherà». L’ultimo saluto con i funerali è atteso per oggi alle 15 nella Basilica dei Santi Antonio Abate e Santa Francesca Cabrini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA