Schianto a Borghetto, muore 35enne

(ore 16.30) È attesa per domani mattina l’autopsia di Massimo Bertoloni, il 35enne residente a Zorlesco che ha perso la vita nel terribile schianto di martedì sera lungo la provinciale 23 a Borghetto. Il giorno dopo la tragedia i famigliari e gli amici del giovane non si danno pace, ripetono che non possono credere che Max non ci sia più. Ieri sera, quando è arrivata la notizia dell’incidente, sono corsi subito a Borghetto e hanno assistito impotenti alla scena dei soccorritori che provavano a rianimarlo. Ma ogni tentativo è stato vano perché Massimo è morto sul colpo, nello scontro con una Seat Altea che viaggiava sulla provinciale. Al volante della sua Fiesta, Massimo arrivava da via Troglio a Borghetto e aveva appena salutato gli amici al bar. A parte la cerchia di persone fidate, non in molti lo conoscevano a Zorlesco dove era andato ad abitare con la famiglia da qualche anno. Massimo faceva il panettiere dal fornaio Galimberti a Casale, lavorava di notte e durante il giorno stava con gli amici.

(ore 9) Pauroso schianto ieri sera sulla provinciale 23 a Borghetto. Un’auto nella carambola è finita contro un muretto in cemento a bordo strada e il conducente, solo a bordo, è morto sul colpo. Si tratta di Massimo B., un 35enne residente a Zorlesco (frazione di Casalpusterlengo). Era alla guida di una Ford Fiesta e forse stava tornando dal lavoro.

L’allarme è stato lanciato poco dopo le 19. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del nucleo radiomobile di Lodi e della stazione di Borghetto, i vigili del fuoco di Sant’Angelo Lodigiano e i sanitari del “118” arrivati con l’ambulanza di Sant’Angelo (con a bordo l’infermiere) e automedica di Lodi.

Il 35enne è stato estratto dall’abitacolo dai vigili del fuoco, ma ormai era già morto. Sembra che nella carambola abbia sbattuto la testa in modo molto violento contro il finestrino e questo gli abbia causato un grave trauma cranico e cervicale. I sanitari lo hanno trovato già in arresto cardiaco e tutte le manovre messe in atto per rianimarlo, andate avanti per oltre mezz’ora, sono risultate vane. Alla fine non è rimasto che constatare il decesso, mentre per la rimozione della salma si è dovuto attendere l’arrivo del magistrato di turno.

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