Sant’Angelo, torna il “caso moschea”

Il capannone artigianale

della Malpensata

ancora nel mirino:

«In un centro culturale

si entra a piedi scalzi?»

Il caso della presunta moschea di Sant’Angelo torna d’attualità. La Lega nord chiede un intervento da parte del sindaco di Sant’Angelo, Domenico Crespi. E annuncia la presentazione di una mozione affinché (scrive testualmente in un comunicato il direttivo cittadino del Carroccio) «le regole della città di Sant’Angelo vengano fatte rispettare». Il punto è sempre lo stesso: la comunità islamica ha aperto alla Malpensata, in un capannone, uno spazio utilizzato dall’associazione Zam Zam. Secondo gli islamici si tratta solo di un centro culturale. Secondo la Lega nord si tratterebbe invece di una vera moschea.

Il Comune, alla luce di alcuni lavori realizzati nel capannone, ha intimato nei mesi scorsi con un atto formale all’associazione Zam Zam di tornare sui suoi passi. L’associazione - a sua volta - ha impugnato l’atto dinnanzi al Tar, ottenendo per il momento la sospensione del provvedimento comunale. Il Tar deve però ancora pronunciarsi sulla bontà (cioè nel merito) del provvedimento.

Di fronte a questo stato di cose, ieri il direttivo della Lega di Sant’Angelo ha diramato un duro comunicato. «Qualche mese fa - sostengono i leghisti - il Tar ha sospeso l’ordinanza con cui il Comune intimava all’associazione Zam Zam il ripristino dei locali, così la “moschea fai da te” ha vinto il primo round. Zam Zam nega l’esistenza di una moschea nel capannone di via Salvo d’Acquisto, definendolo invece un centro culturale. Ma è normale che i vigili e il personale comunale recatisi in sopralluogo abbiano potuto varcare la soglia dell’immobile solo se scalzi? Non è una richiesta quantomeno bizzarra per un centro culturale?».

«Confidiamo - aggiungono i leghisti - nel fatto che in questi mesi le forze dell’ordine e la polizia locale in particolare abbiano effettuato ulteriori controlli onde accertare la vera funzione di quel capannone. Quale che sia infatti la natura delle riunioni che qui vi si tengono, moschea o centro culturale, innegabile è che sia meta dei “pellegrinaggi” della numerosa comunità islamica. Assisteremo prima del Ramadan a un’idonea presa di posizione del sindaco e della sua amministrazione?».

Lorenzo Rinaldi

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