Sant’Angelo, rischio canicolaper l’ospedale Delmati

Non ho ancora visto nessun piano per il caldo in ospedale e luglio si annuncia afoso». A lanciare l’allarme è il rappresentante dell’Usb Gianfranco Bignamini. Il sindacalista non ha mezzi termini. «Non ho visto ancora nessun programma per il caldo - dice -, eppure l’Azienda ospedaliera ha ancora dei reparti senza aria condizionata. Non vorrei arrivare a sfondare la porta degli uffici e rubare i condizionatori da mettere nei reparti». Nell’ospedale Delmati di Sant’Angelo, infatti, a parte gli infettivi, le sale operatorie e la riabilitazione respiratoria che è nuova, il condizionamento è assente, anche nel reparto di lungodegenza destinato agli anziani. L’Azienda, in genere, rimedia con qualche condizionatore portatile, ma le lamentele ad ogni arrivo di estate, sono frequenti. «Quest’anno - spiega il responsabile dell’ufficio tecnico Maurizio Bracchi - dove non ci sono gli impianti di condizionamento, nei tre presidi, metteremo dei «pinguini”, non solo a Sant’Angelo, ma anche negli altri presidi ospedalieri. L’ospedale di Codogno è completamente rifatto e quindi non ci sono problemi. Stesso discorso per l’ospedale Maggiore. Gli unici reparti, in quest’ultimo presidio, sono la neurologia e l’ortopedia, che però gode di una situazione migliore perché è stata rinnovata nel 2001 e ha i serramenti coibentati. Anche in questi due casi però provvediamo con impianti singoli». Anche a Casale, a godere dell’aria condizionata centralizzata è solo la sezione oncologica, il resto è da rinfrescare diversamente.

L’Azienda sanitaria locale ha pubblicato sul suo sito il piano per l’emergenza caldo con “le dieci regole d’oro per affrontare il clima”: bere molto, non usare abiti sintetici, chiudere le persiane di casa per ripararsi dal sole, coprirsi quando si passa da un ambiente caldo a uno condizionato, non uscire nelle ore più calde, coprirsi sempre con occhiali e cappellini, consultare il medico in caso di pressione alta, non assumere integratori salini senza consultare il dottore, bagnarsi con acqua fresca in caso di mal di testa provocato da colpi di sole, per abbassare la temperatura corporea e rinfrescare gli ambienti nei quali si soggiorna. «Voglio vedere come sarà affrontato questo problema - aggiunge Bignamini -, i cittadini, soprattutto gli anziani, non possono pagare il prezzo più alto».

Bignamini annuncia battaglia anche per il part time e le nuove norme presenti nel collegato lavoro. «Il part time in ospedale non si tocca - annuncia -, anche quelle situazioni nelle quali è stato chiesto dalle mamme per accudire il bambino piccolo ora cresciuto, non è detto che vada cancellato. Vuol dire cambiare la qualità di vita delle persone. La normativa è un attacco soprattutto alla condizione femminile. Se vuole ridurre i part time l’azienda deve passare dall’Usb. All’incontro sindacale, poi, vogliamo chiarezza anche sul taglio dei posti letto previsti per l’estate, che non è stato concordato a livello sindacale». Il direttore amministrativo Francesco Magni è tranquillo: «Ne parleremo in assemblea - dice -, anche sul part time non sono previsti stravolgimenti».

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