Sant’Angelo, rifiuti e incuria alle case Aler. Gli inquilini: «Situazione insostenibile»

La protesta da via Negri: «Non possiamo vivere così»

«Venga, le faccio vedere, fotografi qui e anche qui». La voce quasi trema, un po’ per rabbia, un po’ per frustrazione. Chi ci accompagna non vuole comparire - «non lo dica che sono io, per favore, non voglio che se la prendano con me», ma ci tiene a mostrare ogni dettaglio, nella speranza che questo serva a smuovere le acque e a mettere fine a una situazione giudicata insostenibile. Siamo in via Ada Negri, zona nord della città di Sant’Angelo, all’ombra di due palazzine grigie che sono qui dalla fine degli anni Cinquanta, «dal 1956 per la precisione» ci racconta l’uomo. «Noi l’affitto lo paghiamo, sempre, e le sembra giusto che siamo costretti a vivere così? Dovesse esserci un incendio o una perdita d’acqua? I contatori non sono neanche raggiungibili ormai, per tutta la roba che c’è accatastata qui sotto». Il giardino del complesso tra via Ada Negri e vie del Pescherone è costellato di oggetti di ogni tipo: davanti a una delle due palazzine, in fila, c’è l’arredamento di un’intera stanza, appoggiata al muro dell’edificio. Poco oltre delle biciclette da bambino rotte e lanciate nell’erba, vicino ad un passeggino. Ad uno degli alberi, in questo strano quadro di allestimenti da giardino, c’è una porta in legno divelta, forse proveniente da un’abitazione, mentre accanto ad uno degli ingressi delle palazzine c’è un carrello della spesa. Nella seconda palazzina, dove spiccano le finestre murate al primo piano, con i mattoni rossi e il cemento a far da freno tangibile alle occupazioni abusive, mentre davanti alle due porte di ingresso è stata fissata una vera e propria armatura fatta di inferriate, è il corridoio sotterraneo delle cantine a essere di fatto impraticabile. Qui, come nel sottoscala, è presente di tutto: dai mobili, integri o solo dei pezzi, agli elettrodomestici. Il percorso per le cantine è di fatto ostruito da un “muro” di materiale, che impedisce ogni passaggio. Su questo complesso si erano alzati i riflettori anni fa ed era intervenuto anche il Comune per un intervento di rimozione di rifiuti abbandonati di ogni genere nel giardino condominiale. In quello stesso punto, oggi, ci sono diversi telai di finestre, abbandonate ormai da tempo. «Ho anche chiamato i carabinieri, ma mi dicono che non possono intervenire in un contesto di proprietà Aler e allora mi chiedo: ma dobbiamo continuare a vivere così?».n 
Ros. Mung.

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