SANT’ANGELO La rivolta degli autisti dei bus: «Da gennaio cambiamo percorso»

Nel mirino i pericoli dell’attraversamento del centro: «Siamo pronti a a dirottare i mezzi fuori città»

Non sono disposti ad attendere oltre. «Se non ci saranno novità e confronti, dal primo gennaio attueremo il percorso esterno al centro abitato, perché non vogliamo più violare la legge e rischiare sinistri oltre che conseguenze professionali ed economiche». Perché in alcuni punti della città, più volte finiti al centro delle proteste dei lavoratori, come via Garibaldi, «la violazione dell’articolo 143 del Codice della Strada, cioè l’invasione di corsia, è sistematica, mettendo a rischio la sicurezza degli utenti della strada e la vita professionale del personale viaggiante».

Arriva dal personale del trasporto pubblico, e in particolare dalla segretaria provinciale dell’organizzazione sindacale Faisa Cisal, la netta presa di posizione sull’attivazione delle fermate esterno al centro abitato. Una già realizzata, all’altezza della nuova rotatoria di via XX Settembre, mentre l’altra è ipotizzata su viale Zara, per mettere in soffitta il percorso via Cavour-via Garibaldi, quest’ultima spesso teatro del fenomeno della sosta selvaggia. Diverse le mediazioni già attivate negli anni scorsi, a partire dal 2018, il caso era finito anche all’attenzione della prefettura, oltre che dell’Agenzia di bacino. Da allora sono stati realizzati i nuovi stop in piazza Vittorio Emanuele II e via Mazzini, ma le nuove fermate non sono ancora attive.

«Abbiamo fermato le contestazioni e le richieste in piena emergenza sanitaria, consapevoli che le priorità erano altre, ma non possiamo più attendere oltre - spiega Giuseppe Iamundo, della segretaria provinciale di Faisa-Cisal - : con una nuova comunicazione al Comune di Sant’Angelo e per conoscenza anche alla prefettura, all’Agenzia di bacino per il trasporto pubblico locale, alle società di trasporto, facciamo presente che in assenza di riscontri i lavoratori procederanno autonomamente ad attivare il percorso esterno dal primo gennaio. Nessuno può essere costretto a violare la legge e a correre dei rischi: tutti i lavoratori sentono forte il tema della responsabilità per la sicurezza di tutti gli utenti della strada».

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