SANT’ANGELO La dedica del piazzale a Sergio Ramelli, «condannato a morte per un tema»

L’intitolazione al giovane militante di destra ucciso a Milano durante gli anni di piombo

«Sergio Ramelli era uno studente militante del Fronte della Gioventù, organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano - ha detto l’onorevole Fabio Raimondo -. Aveva 18 anni, non era un violento, non era un rissoso, era solo un ragazzo come tanti altri, che in quegli anni aveva deciso di testimoniare la sua appartenenza politica frequentando una organizzazione giovanile. Sergio fu ucciso per un tema, svolto a scuola per raccontare quello che stava accadendo in quel momento nell’Italia repubblicana, con le stragi delle Brigate Rosse e del terrorismo. Quel tema fu la sua condanna a morte, avvenuta a causa delle conseguenze di una aggressione subita il 13 marzo del 1975».

Ieri, a distanza di 48 anni da quel 13 marzo, è stato inaugurato il piazzale a lui dedicato, in una bella giornata di sole, proprio come quella che vide Ramelli essere colpito a morte con una chiave inglese Hazet 36. Lo ha ricordato con queste parole Fabio Raimondo, in una partecipata cerimonia a cui hanno preso parte anche i vertici locali di Fratelli d’Italia, con il segretario provinciale Francesco Filipazzi, la vicecoordinatrice Giulia Baggi, il responsabile del circolo santangiolino Stefano Rozza, l’assessore alle politiche sociali Domenico Beccaria ed il già candidato al consiglio regionale Alex Dalla Bella. Alla cerimonia ha preso parte anche la consigliera regionale Patrizia Baffi, per cui la posizione scelta per ricordare e condannare anche attraverso la toponomastica la violenza che vide perire Ramelli non può che essere significativa: «Questo piazzale si trova proprio a ridosso di due Istituti scolastici e di un palazzetto dello Sport. La storia di questo ragazzo necessita di essere conosciuta e tramandata anche e soprattutto alle nuove generazioni, per far si che violenze e soprusi del genere, perpetrati per le sole differenze politiche, non accadano mai più». Filipazzi ha infine sottolineato l’importanza di un proficuo dialogo con l’amministrazione cittadina, che ha permesso anche a Sant’Angelo Lodigiano, dopo Codogno, Casalpusterlengo e Lodi, di avere un luogo intitolato alla memoria di Sergio Ramelli.

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