SANT’ANGELO Il nuovo tessuto della Samsara “riconosce” virus e tossine

L’azienda tessile annuncia il rivoluzionario prodotto realizzato in collaborazione col Wyss Institute

Un laboratorio portatile e “invisibile”, perché nascosto nel tessuto. Quello di mascherine e camici intelligenti, in grado di riconoscere, e diagnosticare, in un tempo di 90 minuti, il virus SarsCoV2 e altri patogeni. Parla anche lodigiano, e santangiolino in particolare, la rivoluzione che mette insieme ricerca scientifica - quella firmata dagli studiosi del Wyss Institute for Biologically Inspired Engineering dell’Università di Harvard e del Massachusetts Institute of Technology (MIT) - e innovazione industriale nel campo tessile, tramite il tessuto DreamLux, dell’azienda Samsara di Sant’Angelo. La genesi del materiale supertecnologico risale al 2010, quando dall’esperienza lunga 65 anni dell’azienda in tessitura, ricamo e confezioni è nato il connubio hi-tech con la fibra ottica che viene collegata ad una fonte luminosa a led e può dar vita ad abiti e complementi d’arredo che si illuminano e che oggi diventa anche strumento di diagnosi rapida. Ad annunciarlo ieri è stato Tommaso Galbersanini, 37enne titolare del brand DreamLux®, parte della seconda generazione della famiglia di imprenditori tessili. Per arrivare alla rivoluzione, spiega, sono stati testati 100 diversi tipi di tessuti, dal cotone al poliestere, dalla lana alla sede.

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