SANT’ANGELO Da Roma nessun contributo per la passerella sul Lisone

Il Comune non si arrende e cerca una soluzione per finanziare il maxi progetto

Nessun fondo ricevuto per il maxi progetto ad ampio respiro con quattro attori coinvolti. Ma a Sant’Angelo non manca la volontà di lavorare di comune accordo con Castiraga Vidardo e la Provincia di Lodi per chiudere definitivamente la questione riguardante la passerella sul Lisone e il relativo passaggio pedonale. Nei mesi scorsi i primi cittadini e i rappresentanti delle giunte di Sant’Angelo, Castiraga Vidardo e Graffignana, unitamente al numero uno di Palazzo San Cristoforo Fabrizio Santantonio, avevano sottoscritto il progetto da 5 milioni, con fondi richiesti nell’ambito delle iniziative del Pnrr, per la creazione di un percorso ciclopedonale, tra nuovi segmenti da creare a quelli già presenti, utile a collegare le tre comunità percorrendo tratti urbani e in fregio alle provinciali. Parte del progetto anche la riqualificazione della passerella, inibita da ormai più di un anno al passaggio vista la sua instabilità. Insicurezza che però porta a sua volta dei rischi, visto che, soprattutto chi arriva da Castiraga Vidardo, deve percorrere in bici la provinciale 17 con auto e mezzi pesanti che sfrecciano a pochi centimetri di distanza.

Il progetto non è stato finanziato, «ma non alziamo di certo bandiera bianca – spiega Antonio Lucini, vicesindaco con delega ai lavori pubblici -. Non è assolutamente nostra intenzione rimanere fermi. Proprio per questo motivo andremo ad incontrare nel giro di un paio di settimane l’amministrazione comunale di Castiraga Vidardo e lavoreremo di concerto con la Provincia di Lodi per arrivare ad una soluzione. L’obiettivo è quello di andare a riaprire il passaggio entro la primavera, massimo estate, del 2023». Con gli ingressi alla ciclabile e alla passerella chiusi sia sul lato santangiolino, sia su quello di Castiraga, c’è chi comunque prova ad infrangere le regole. Guardando infatti lo sbarramento di Sant’Angelo, impossibile non notare come la recinzione sia stata spostata quel tanto che basta per far passare persone a piedi o in bici con conseguenti rischi visto lungo la passerella mancano anche alcuni listelli in legno. «Sul non rispetto delle regole di alcune persone non commento – conclude Lucini -. Più e più volte la polizia locale è intervenuta per chiudere il passaggio, c’è chi cerca anche di scavalcare il guardrail dalla provinciale con la bicicletta in spalla».n

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