SANT’ANGELO «Con quel promotore finanziario ho perso 2 milioni e mezzo di euro»

Un 51enne, ora radiato dall’albo, continua a difendersi da nove accuse

Continua in tribunale a Lodi la sfilata dei testimoni nel processo a carico di A.O., 51 anni, di Sant’Angelo Lodigiano a lungo promotore finanziario per istituti di credito e ultimamente per due società di intermediazione mobiliare, radiato dall’albo unico dei consulenti finanziari nel 2021 dopo essere stato sospeso per tre mesi nel 2017 e per altri sei mesi del 2020. Era iscritto dal 2009. Il drastico provvedimento disciplinare, a seguito del quale l’imputato si è dovuto ora reinventare una vita come fattorino, è stato motivato dalla “recidiva”. Una delle segnalazioni a suo carico era stata fatta alcuni anni fa da Fineco, che aveva contestato irregolarità nell’attività, anche se “nei confronti di un numero limitato di clienti”.

L’uomo deve ora rispondere in sede penale di nove capi di imputazione tra ipotesi di appropriazione indebita e di truffa. E uno dei risparmiatori che avevano sporto querela e che sono chiamati a testimoniare sostiene di aver affidato al promotore due milioni e mezzo di euro e di non aver riavuto più nulla. Una tesi in particolare che il difensore avvocato Valerio Rozza chiederà al giudice Carla Venditti di valutare con attenzione: «Il mio assistito sostiene di avergli restituito tutto, e anche qualcosa in più». Uno dei testimoni già sfilati in aula avrebbe invece sottoscritto a suo tempo con A.O. «una scrittura privata in cui riconosceva che le perdite economiche erano dovute a errori professionali». Errori che il promotore non ha potuto risarcire con una polizza professionale che risulta non avesse «ma di cui potrebbe rispondere l’istituto per conto del quale il promotore aveva gestito quell’investimento», riflette ancora l’avvocato difensore, che conclude: «Né la procura né il tribunale hanno effettuato una perizia contabile che noi stessi richiediamo, per dimostrare che fine hanno fatto quei soldi. È stata una serie di investimenti sbagliati, sempre più rischiosi. Di cui i risparmiatori erano informati. Quest’uomo non ha certo fatto sparire i soldi per arricchirsi, si era persino ritrovato per due settimane senza tetto».

Intanto i risparmiatori hanno revocato le costituzioni di parte civile e portano avanti cause contro le società di intermediazione per cui agiva l’imputato, cui non è contestato l’esercizio abusivo della professione. E una famiglia che gli aveva affidato 654mila euro se n’è vista rimborsare circa 300mila.

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