San Colombano, ultimi passi per il trasloco del museo

Concluse le analisi preliminari della sala del Castello che andrà a ospitare il museo paleontologico “Virginio Caccia”, è in arrivo a settembre il progetto da trasmettere alla Soprintendenza per i pareri di compatibilità e valutare i costi dell’eventuale intervento di restauro e sistemazione. Procede a passi spediti l’iniziativa dell’amministrazione per trasferire il complesso museale di San Colombano dedicato ai reperti fossili e archeologici dal terzo piano di palazzo Patigno, sede comunale, a una sala al piano terreno del Castello.L’idea del trasferimento del museo, oggi poco valorizzato al terzo piano del comune nonostante gli sforzi dei volontari per tenerlo aperto e renderlo fruibile, risale all’anno scorso quando nei documenti di programmazione dell’amministrazione è comparsa la cifra di 80mila euro a copertura proprio delle spese di trasloco. L’amministrazione tuttavia aveva subito chiarito che la priorità era comprendere la fattibilità del trasferimento. Il museo, nell’idea del Comune, dovrebbe finire nella sala al piano terra di fianco all’ingresso all’ala delle sale nobili, negli ultimi dieci anni magazzino a servizio dell’Osteria del Castello che fino a due anni fa si trovava nel cortile. Ora è il momento di passare dall’idea al progetto, e quindi alla sua realizzazione. «Il professionista incaricato ha effettuato gli ultimi saggi sul soffitto della sala e ha trovato alcune parti lignee da recuperare – spiega l’assessore Michela Binda -. Per fine settembre dovrebbe presentare il progetto preliminare da inviare alla Soprintendenza per l’espressione del parere e avere così anche una quantificazione appropriata dell’intervento di restauro». Nell’ultimo consiglio comunale qualche timida osservazione sulle dimensioni della sala, ritenute non appropriate, sono emerse da parte del consigliere d’opposizione Giuseppina Gazzola della Lega Nord. «Le perplessità non sono però supportate da motivazioni serie, piuttosto si ritiene vagamente che non ci siano spazi sufficienti – puntualizza l’assessore Michela Binda -. Noi vogliamo valorizzare il patrimonio del Comune, il castello ha molti spazi piccoli a eccezione proprio di questo unico locale grande, posto al piano terra, che si presta facilmente ad avere vie di accesso ed uscita comode ed adattabili ai portatori di disabilità e che potrà essere reso autonomo dal punto vista impiantistico. La scelta dello spazio è stata concordata anche con gli eredi dei primi donatori e al momento non risulta insufficiente, anche perché il materiale da esporre non è di grandi dimensioni». Dopo l’apertura della pinacoteca «Suzy Green Viterbo» al secondo piano dell’ala delle sale nobili, quella parte del Castello sembra sempre più destinata a diventare polo culturale e museale. «L’idea complessiva è quella di dedicare tutta l’ala del Castello delle sale nobili a percorsi di natura museale con più lotti che si potranno realizzare in tempi diversi. Ora il più urgente è questo per trovare una degna collocazione al museo Caccia, e quindi alle opere dono della famiglia Fiorani» conclude l’assessore Binda.

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