San Colombano, tutti uniti contro l’arrivo dei cento profughi

La battaglia in aula finisce con l’approvazione all’unanimità delle due mozioni “anti-profughi” presentate dai gruppi di opposizione. Da destra a sinistra, in un clima incandescente, ieri sera in consiglio comunale tutte le forze politiche hanno fatto fronte comune opponendosi all’arrivo dei 98 profughi che la Prefettura di Milano ha decisoo di inviare al condomino Roccabarra, in pieno centro storico. E da questa mattina, via ai moduli per la raccolta firme del Comune contro l’arrivo dei richiedenti asilo.

Nonostante l’unità di intenti però, lo scontro fra il sindaco Pasqualino Belloni (Rinascita Banina) e il consigliere d’opposizione Davide Panzetti (Il borgo che vorrei-Forza Italia), che ha presentato la prima mozione insieme alla collega Giuseppina Gazzola (Lega Nord), è stato durissimo. «Noi siamo con lei, ma sindaco faccia qualcosa che non sia una lettera, altrimenti vada a casa – ha provocato Panzetti -: ci aspettavamo qualcosa in più di una presa d’atto della lettera che lei ha inviato al Prefetto questa sera, siamo delusi dal suo atteggiamento, non scappi, si prenda le sue responsabilità e combatta per il paese». A rincarare la dose ci ha pensato la collega Gazzola: «Lo sanno tutti che quel fabbricato è fatiscente, andava detto subito al Prefetto: lei sindaco doveva chiedere un incontro col Prefetto, organizzare dei gazebo, una raccolta firme, qui i giorni passano e i primi arrivi sono attesi per il primo agosto».

Il primo cittadino ha replicato con forza: «Pur vomitando questa sera, voterò a favore della vostra mozione, nonostante nelle premesse siano state scritte falsità sulla mia persona per cui voi non meritate la benché minima accondiscendenza». Lo scontro ha infiammato anche il pubblico numerosissimo che ha fatto “il tifo” fra applausi di assenso e brusio di dissenso, finito con l’allontanamento dall’aula, ordinato dal sindaco alla Polizia Locale, di una cittadina che aveva preso la parola per protestare (l’intervento dal pubblico non è consentito). Confronto più disteso con Lorenzo Brusati (Si può fare, area sinistra): “Chiediamo che maggioranza e opposizione partecipino a qualsiasi cosa si decida di fare per fermare l’arrivo di questi profughi in una situazione che oltretutto non è dignitosa per i migranti e non è sostenibile per i cittadini, la lettera del sindaco alla Prefettura è un inizio da cui partire».

Belloni infatti ha letto pubblicamente la missiva spedita ieri alla Prefettura di Milano, in cui ha evidenziato come l’edificio in questione non risponda ai criteri di abitabilità in termini di compatibilità urbanistica, impiantistica e per l’assenza del certificato anti-incendio, sottolineando che si tratta di una struttura in stato di abbandono da ormai cinque anni, piena di infiltrazioni: lunedì è atteso il sopralluogo di Asl e Vigili del Fuoco. Belloni ha quindi svelato la proprietà degli otto appartamenti: Centro Distribuzione Alimentari (CDA), in liquidazione, ha sede legale in via Steffenini a San Colombano e domicilio fiscale ad Agrigento e che risulta morosa verso il Comune (Imu 2014-2015-2016). «San Colombano è già crocicchio fra tre Province, luogo privilegiato dello spaccio, questa iniezione di ulteriori problemi rischia di diventare la classica goccia che fa traboccare il vaso – ha concluso Belloni -: noi faremo di tutto affinché questi arrivi non si verifichino». Oggi sarà resa nota la data dell’assemblea pubblica.

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