«San Colombano merita un museo che sia dedicato alla vite e al vino»

La proposta di Federico Carenzi, tecnico ed esperto del settore e già presidente del Consorzio che custodisce il marchio Doc. In castello una mostra incentrata sugli aspetti dell’antica civiltà contadina

San Colombano merita un museo della vite e del vino. La proposta arriva da una voce storica della collina banina come Federico Carenzi, coltivatore diretto ed esperto di vino, tecnico di lunga esperienza aziendale, già presidente del Consorzio Volontario Vini San Colombano Doc. Carenzi espone in questi giorni una sua riproduzione in miniatura di un’abitazione rurale, nell’ambito della mostra Sancto Columbano – Antica Civiltà Contadina organizzata dall’associazione Rioni, visitabile nelle sale nobili del Castello ancora domani domenica 4 dicembre e poi domenica 18 (dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18).

La ricostruzione in miniatura rappresenta un’abitazione, “cà e dèsura”, e gli ambienti annessi tipici di un’azienda vitivinicola degli anni Cinquanta e Sessanta, quando “fare il vino” era attività diffusa e prima fonte di sostentamento per tante famiglie banine. «Molti paesi hanno un museo agricolo – spiega Federico Carenzi -. Il nostro ha una peculiarità importante, diversa dagli altri paesi che lo circondano, ma fa fatica a riconoscere l’importanza che ha avuto fino a 60 o 70 anni fa la viticoltura per molte famiglie».

Troppo poche le iniziative di valorizzazione della cultura e della civiltà della vite e del vino in San Colombano. «L’auspicio è che si possa arrivare a un’esposizione permanente con immagini, attrezzi, ricostruzione di ambienti, per far conoscere e ricordare come si viveva e come erano organizzate le molte piccole aziende vitivinicole di allora – conclude Carenzi -. Qualche anno fa, c’era stata un’occasione concreta di allestire un museo, poi l’opportunità è scemata. Invito tutti a visitare la mostra in corso in Castello, nella speranza che smuova le sensibilità e possa contribuire a far nascere un museo della vite e del vino, che un paese come San Colombano merita, per la sua storia e tradizione agricola». Magari anche sfruttando proprio gli spazi del Castello, sui quali è in corso la progettazione per una valorizzazione in termini culturali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA