San Colombano, le elezioni fanno slittare la festa dell’uva

La sagra banina andrà in scena una settimana dopo, a ottobre

Le elezioni politiche cadono nella data anomala del 25 settembre, e a San Colombano la festa dell’uva slitta di una settimana rispetto alla tradizionale quarta domenica del mese di settembre. La sagra banina si terrà dunque domenica 2 ottobre, ne ha già dato comunicazione ufficiale la Pro loco di San Colombano sui propri canali social. Dopo due anni di assenza causa Covid, nel 2022 la festa parte subito con un ritardo.

La decisione è stata assunta di comune accordo tra amministrazione comunale, Pro loco, gruppo carri e carabinieri di San Colombano non appena è stata resa nota ufficialmente la data del voto per le elezioni politiche il prossimo 25 settembre. A pesare sulla decisione è stata l’impossibilità di garantire l’apparato di sicurezza messo in campo per la festa con la concomitante necessità di presidiare la sede del voto, come di norma accade per le elezioni. La possibilità di spostare la festa di 7 giorni, alla successiva domenica, è sempre stata in campo come riserva in caso di maltempo, ma quasi mai applicata. Questa volta invece la Festa passa da subito alla prima domenica di ottobre, con qualche rammarico per il timore che lo spostamento della data possa influenzare le presenze.

In questa fase organizzativa però a tenere banco sono le questioni legate alla gestione dell’area vini, con le cantine produttrici che chiedono di togliere il vincolo alla vendita delle bottiglie (consentita negli ultimi anni pre-Covid solo fino alle 13). L’orientamento comunale era quello di mantenere il divieto, la richiesta è quella di permettere la vendita per non perdere occasioni di affari. Il problema è che insieme a tanti clienti che comprano il vino e lo portano via ancora chiuso per consumarlo a casa, in passato l’acquisto delle bottiglie era appannaggio di tanti giovani che poi, incuranti del divieto, aprivano le bottiglie e le consumavano sul posto, nell’impossibilità delle forze dell’ordine di intervenire per il timore di innescare disordini. Una soluzione definitiva ancora non c’è, tutte le ipotesi sono sul tavolo, compresa la possibilità di creare una sorta di grande plateatico nell’area vini, cercando quindi di contenere eventuali bevute tutte in un solo luogo.

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