San Colombano, decise le aliquote Imu

Il consiglio comunale di San Colombano approva in via definitiva le aliquote Imu per il 2012 confermando le indicazioni della scorsa primavera: la prima casa va al 4,8 per mille, in aumento di 0,8 per mille sulla tariffa base del governo, la seconda casa e le attività produttive sono all’8,8 per mille, in aumento di 1,2 per mille sulla tariffa base. Al 2 per mille, come da tariffa base, le aliquote per i fabbricati rurali.

L’incertezza sul mantenimento delle tariffe è stata lunga perché i conti del ministero indicavano un gettito da 2,3 milioni di euro, mentre quelli del comune stimavano le entrate in 1,3 milioni di euro e il rischio per il Borgo Insigne era di vedersi cancellati trasferimenti per la cifra indicata dal governo. Invece a settembre, dopo l’incasso della prima rata, gli uffici ministeriali hanno ammesso il proprio errore e confermato le cifre del comune di San Colombano, prevedendo quindi un taglio di trasferimenti molto inferiore.

La vicenda però non ha fermato le polemiche delle minoranze. «Non posso votare sì a queste aliquote perché non metteremo mai le mani nelle tasche dei cittadini fino a quando non avrò almeno un segnale che si sta facendo sul serio nella lotta alle spese inutili, che pure ci sono anche nel comune di San Colombano», spiega il capogruppo di minoranza Pasqualino Belloni. E rincara la dose il consigliere di minoranza Mauro Steffenini: «La Lega dovrebbe spiegare come fa a raccogliere le firme per abolire l’Imu da una parte e dall’altra vota addirittura gli aumenti rispetto alla tariffa base».

La maggioranza non si è scomposta. «Con questa manovra assicuriamo lo stesso gettito che avevamo in passato con l’Ici, manteniamo le tariffe indicate senza bisogno di alzarle, non fa piacere ma conteniamo il disagio per i cittadini», risponde il sindaco Gigi Panigada. E l’assessore al commercio la leghista Giuseppina Gazzola ricaccia le polemiche. «Come amministratori abbiamo degli impegni da seguire con serietà, ma ciò non toglie che vogliamo l’abolizione di questa tassa voluta dal governo di Roma. Se non ci fossero tutti questi tagli e le imposte restassero a livello locale non ce ne sarebbe bisogno».

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