
(Foto di Bagatta)
DALL’ALBA Sul posto anche Arpa, soccorsi sanitari e vigili del fuoco del Nucleo batteriologico e chimico. Unità di crisi nella sede della Protezione civile in municipio. Scatta il sopralluogo lungo la Mantovana a Casale dopo un incidente avvenuto ieri.
Ancora un risveglio amaro per gli abitanti di numerosi quartieri di San Colombano al Lambro: forti odori definiti da più testimoni come nauseabondi e che ricordano qualche strana sostanza chimica, ma anche il gas di casa, hanno pervaso la zona di via Salvo d’Acquisto al Campasso, e non solo. Dalle 5 del mattino si sono attivati Arpa e vigili del fuoco dal Lodigiano e da Milano. Un odore particolarmente intenso è stato individuato in un box della via, aperto per effettuare il campionamento della sostanza gassosa. I miasmi, secondo alcuni molto simili all’odorizzante usato per il metano, si sono sentiti in tutta San Colombano e poi sembrano aver raggiunto, con meno intensità, anche Casale e Codogno, dove ora si stanno spostando alcune squadre per ulteriori controlli, prendendo in considerazione anche le ditte che trattano questo tipo di sostanze chimiche. Un episodio identico, le cui cause sono rimaste ignote, si era verificato nel marzo scorso. Anche il sindaco Alessandro Granata si è subito mobilitato. Areu ha inviato una squadra di medici a San Colombano e una donna ha chiesto soccorsi per giramenti di testa e sensazione di malessere generale.
Le autorità sul posto alle 9.15 si sono riunite in Palazzo Patigno, istituendo un’unità di crisi nei locali della Protezione civile, per decidere come coordinare gli interventi.
Intanto a Casalpusterlengo in via don Mazzolari sono previste verifiche su una cabina del gas, per verificare se possa essere l’origine dell’odore, anche se non sembra essere questa al momento l’ipotesi principale.
Alle 9.30 è scattato il sopralluogo anche a Casale, alla stazione di decompressione e distribuzione del gas dietro il supermercato Conad a ridosso della Sp 234 Mantovana, per provare risalire all’origine dell’odore molto simile al gas metano odorizzato che è stato avvertito sin dalle prime ore di questa mattina anche nella zona di Casalmpusterlengo come a Codogno. A pochi metri di distanza ieri si era verificato lo schianto tra due vetture e l’arteria stradale era stata chiusa al traffico. Sul posto due nuclei NBCR e due pattuglie dell’Arma con il capitano della compagnia di Codogno Giuseppe Vignola. Presente anche il sindaco Elia Delmiglio, che proprio poco fa scritto un post sulla sua pagina social per informare la cittadinanza degli accertamenti in corso da parte delle autorità competenti. (ha collaborato Laura Gozzini) - SEGUE SOTTO LE FOTO
Alle ore 11 si è arrivati a ritenere che non si sarebbe fortunatamente trattato di una fuga di gas infiammabile. Ma proseguono le attività per capire l’origine del fortissimo odore che questa mattina all’alba ha risvegliato San Colombano creando grande allarme in collina. I rilievi tecnici di vigili del fuoco e Arpa escludono la presenza di metano o gpl nell’aria, si propende per una perdita di sostanza odorizzante, quella che viene aggiunta al metano per renderlo riconoscibile. I rilievi e i controlli alle 9.39 sulla cabina di distribuzione di Casalpusterlengo non hanno dato esito: questa mattina alle 8 è avvenuto il caricamento manuale della sostanza odorizzante nella cabina, e un fusto è stato lasciato aperto per alcuni minuti, ma i tempi e la quantità sono incompatibili con l’allarme che è scattato in San Colombano. Le segnalazioni sembrano seguire un percorso preciso: prima San Colombano e Casoni di Borghetto alle 5 del mattino, poi progressivamente l’odore si è spostato, forse per via dei venti, verso la Bassa: Orio Litta, Livraga, Ospedaletto, Casale, Codogno e Maleo, e verso le 10.30 ha cominciato, nella Bassa, a esaurirsi, dopo aver raggiunto picchi che hanno costretto persone in strada a rimanere chiuse nelle loro auto. Il tragitto sembra identico a quello del 5 marzo scorso, quando l’odore aveva colpito San Colombano e poi il Cremonese. In municipio a San Colombano rimane stato allestito il centro operativo, il 118 ha aperto una pre-allerta per maxi-emergenza, ma al momento è stata trasportata in ospedale solo una donna anziana, che alle 8 del mattino accusava mal di testa e nausea. Le segnalazioni in San Colombano si stanno diradando, anche se nei locali chiusi l’odore persiste. Arpa sta svolgendo ulteriori sopralluoghi, anche per effettuare nuovi campionamenti.
Alle 12, la situazione di allarme è rientrata, tutti i mezzi di soccorso hanno lasciato San Colombano e le prefetture di Milano e Lodi hanno dato l’ok a chiudere la centrale operativa. È esclusa una perdita di gas dalle reti di distribuzione, ma ora sarà Arpa a proseguire le indagini per capire l’origine degli odori che hanno svegliato San Colombano. Difficile peró individuare la causa. Prima della chiusura sono stati svolti sopralluoghi in tutto il paese, senza esito.
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