
Cronaca / Centro Lodigiano
Martedì 25 Marzo 2014
«S. Angelo, stranieri regolari in calo»
I residenti complessivi in città sono 13.078, di questi l’esercito dei “non italiani” arriva a 2.163. «La maggior parte non crea problemi,
tuttavia alcuni conoscono bene i diritti mentre ignorano i doveri»
Il dato si presta a più di un’interpretazione e probabilmente non mancherà di far discutere. A Sant’Angelo, nonostante le apparenze e l’opinione diffusa, il numero degli stranieri regolari, cioè censiti dal Comune, è in diminuzione. Lo conferma il sindaco Domenico Crespi, che nei giorni scorsi ha fornito il quadro degli ultimi dati ufficiali disponibili sulla popolazione, risalenti alla fine del mese di febbraio.
Il numero complessivo dei cittadini residenti è 13.078, in diminuzione di qualche unità rispetto all’anno precedente. In totale le famiglie sono 4.517. Il dato più interessante è quello degli stranieri residenti, comprendente tanto i cittadini provenienti da altri paesi dell’Unione europea, tanto gli extracomunitari: si tratta di 2.163 persone (sempre alla data del 28 febbraio 2014), che rappresentano il 16,5 per cento della popolazione complessiva. «La percentuale è in diminuzione - analizza Crespi - il picco degli stranieri regolari è stato infatti del 18 per cento circa».
Il quadro fornito dal sindaco santangiolino, è bene chiarirlo, prende in considerazione solamente gli stranieri regolari, provenienti da altri Paesi dell’Unione europea oppure in possesso di un permesso di soggiorno. Dalle statistiche del Comune sfugge dunque tutta la parte dell’irregolarità, cioè degli stranieri clandestini. «Stime sulla presenza dei non regolari non ve ne sono», ammette Crespi.
I 2.163 stranieri regolari sono suddivisi in una cinquantina di nazionalità: un numero elevatissimo e che fa di Sant’Angelo un piccolo “mappamondo”. Le prime sei nazionalità rappresentate raggruppano la stragrande maggioranza degli stranieri residenti. Romeni, albanesi, egiziani, marocchini, nigeriani ed ecuadoregni - da soli - fanno quasi 1.700 persone. Tra le curiosità, spiccano i circa 70 residenti provenienti dalla martoriata Ucraina: si tratta soprattutto di donne, probabilmente impiegate come badanti.
«La maggior parte degli stranieri residenti a Sant’Angelo non crea problemi - commenta Crespi - tuttavia alcune nazionalità rappresentano una problematica per il Comune, perché conoscono bene i loro diritti mentre sembrano non comprendere che esistono anche i doveri». Una presa di posizione certamente dura. Il sindaco santangiolino fa poi una seconda considerazione: «L’arrivo di un numero elevato di stranieri, con usi e costumi differenti tra loro, ha creato difficoltà anche nelle attività pratiche, penso alla raccolta differenziata. Basta guardare alle palazzine abitate quasi esclusivamente da alcune nazionalità». In realtà, il discorso sulla raccolta differenziata andrebbe ampliato, perché anche in zone dove è preminente la presenza di italiani, i problemi non mancano.
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