Rivolta a Cornegliano: «Insopportabile il rumore delle trivelle»

Di giorno e di notte, un ronzìo di fondo continuo. E poi qualche rumore più secco e profondo, che soprattutto a tarda sera, senza il massiccio via vai giornaliero della provinciale 235, risuona nell’aria di campagna. Sale la protesta a Cornegliano e si apre anche il capitolo rumori, nella già accesa battaglia contro il maxi deposito di stoccaggio del gas da 2,2 miliardi di metri cubi. Con l’avvio delle perforazioni dei 14 pozzi nel cluster B, lo scorso venerdì, in serata, proseguito per tutto il fine settimana, sono partite anche le proteste dei cittadini. Dai commenti sui social network alle email al sindaco, i residenti delle zone più prossime al cluster B - che si estende tra Cascina Cesarina e il cimitero di Cornegliano Laudense - si sono fatti sentire con strumenti diversi. Con gli occhi puntati alla maxi attrezzatura di cantiere - una colonna di ferro nel verde - , hanno contestato disagi e fastidi, denunciando soprattutto l’impossibilità di riposare in serata, dato che il prosieguo delle operazioni, nella serata di sabato, è stato segnalato fino a ben oltre la mezzanotte. L’annuncio delle perforazioni per la creazione dei pozzi di iniezione ed estrazione del gas era arrivato tramite la stessa società Ital Gas Storage srl nei giorni scorsi. L’autorizzazione, però, risale al decreto di concessione ministeriale del 2011, in cui è previsto, tra l’altro, che le operazioni di perforazione possano proseguire ininterrottamente nell’arco delle 24 ore della giornata. Se i lavori delle trivelle al cluster A, nei pressi di Cascina Sesmones, comunicati al Comune di Cornegliano solo a poche ore dal via, non hanno suscitato particolari attenzioni, sin dall’avvio delle operazioni al cluster B, venerdì sera, i residenti hanno iniziato a farsi sentire. Il Comune di Cornegliano, però, si è attivato e lo aveva già fatto in via preventiva nei giorni scorsi. Con due note, la prima datata 21 giugno, inviata a tutti gli enti preposti ai controlli, la seconda dell’8 luglio, inviata solo ad Arpa, in cui si chiedeva di dare seguito a tutte le azioni necessarie per verificare il rispetto delle prescrizioni. «Mi sono recato personalmente due volte sul posto e abbiamo poi attivato quanto previsto dalle linee guida di Arpa - spiega il primo cittadino Matteo Lacchini - e messo a disposizione dei cittadini in Comune un modulo per concretizzare l’esposto per un presunto episodio di inquinamento acustico. I cittadini possono segnalare i disagi e attraverso il modulo autorizzano di fatto Arpa ad effettuare dei rilievi all’interno della loro proprietà. Come Comune, siamo attenti e ci siamo attivati per tempo per la verifica del rispetto delle prescrizioni». Intanto, nei pressi dei cluster, nelle scorse settimane è già stato acquisito il cosiddetto “bianco”, ovvero i rumori di sottofondo in condizioni normali, che sarà poi confrontato con rilievi successivi. Arpa, di contro, ha annunciato al Comune che partiranno nei prossimi giorni i monitoraggi ai ricettori sensibili individuati nel piano di zonizzazione acustica, in sovrapposizione alle segnalazioni ricevute.

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