Redditi, il Lodigiano “gioca” in difesa

Lodi davanti a tutti, poi a sorpresa Abbadia Cerreto. La classifica dei redditi Irpef 2010 presentati al fisco ai fini dell’applicazione dell’addizionale comunale Irpef sancisce il primato del capoluogo ove 27.016 contribuenti hanno dichiarato un imponibile complessivo di 747milioni 348mila 578 euro, alla media di 27.663 ciascuno. I dati sono del Ministero dell’Economia e delle finanze, rielaborati dal quotidiano Il Sole 24 Ore.

L’incremento rispetto al 2006, quando il reddito medio dichiarato era di 25.088 euro, è stato di 2.575 euro. Lodi si colloca così al 18esimo posto in Italia tra i capoluoghi di provincia in una graduatoria che vede ai vertici tre città lombarde (Milano con 35.750 euro, Bergamo con 31.929 e Monza con 31.135). La Lombardia piazza per altro 8 province nei primi 20 posti: davanti a Lodi ci sono anche Pavia (29.987), Varese (28.807), Como (27.868) e Lecco (27.685); solo Brescia (27.380), Sondrio (26.892), Cremona (25.704) sono alle spalle di Lodi, come pure la vicina Piacenza (26.148).

AUMENTI E INFLAZIONELa tendenza alla crescita dei valori di reddito accomuna tutti i 61 comuni della Provincia di Lodi, in cui 133.280 contribuenti hanno dichiarato redditi complessivi per 3miliardi, 124 milioni 166mila 602 euro, pari a 23.441 euro a testa. L’aumento dei redditi dichiarati, che per altro non considerano i redditi immobiliari e gli oneri deducibili, non rappresenta di per sé un indice di aumento della ricchezza individuale, che sarebbe sorprendente in una congiuntura economica negativa come quella attuale. Semplicemente chi, ad esempio, ha perso il lavoro, non ha redditi da denunciare e, di conseguenza non entra nelle statistiche. In altre parolei valori non indicano il reddito medio per abitante (significativo per indicare la ricchezza complessiva del “sistema Lodigiano”, ma la media per contribuente. Che è un’altra cosa. Di certo chi ha conservato la capacità di reddito, l’ha mediamente incrementata, naturalmente al lordo dell’inflazione che pure dal 2006 al 2010 ha inciso sul potere d’acquisto nella misura di circa l’8 per cento. Una crescita che – nel caso di Lodi - erode di fatto in termini reali quasi interamente l’aumento nel reddito medio.

CONFERME E SORPRESEAlle spalle del capoluogo, nella classifica dei Comuni più “ricchi” del territorio, c’è sorprendentemente Abbadia Cerreto che, nel 2006 era quasi in coda alla classifica. Il reddito medio del piccolo centro dell’Oltreadda è infatti cresciuto in quattro anni di 7.763 euro, passando da 17.592 a 26.355 e superando Cornegliano Laudense, attestatosi a 26.189. Abbadia e Cornegliano sono gli unici comuni, oltre a Lodi, ad aver superato la soglia dei 26mila euro. Altri cinque centri presentano redditi medi oltre i 25mila: meglio Casale di Codogno, sia pur di poco (25.564 euro contro 25.273); nel “club” entrano anche Casalmaiocco (25.999), Montanaso (25.860) e Pieve Fissiraga (25.577)

In coda alla classifica c’è Maccastorna, che conferma la posizione del 2006, con un reddito medio di chiarato di 16.219 euro, pur avendo fatto segnare il maggior incremento dopo quello di Abbadia (+5.021). Sotto i 20mila euro ci sono solo Senna (19.459) e Camairago (19.908), mentre il comune dove il reddito è cresciuto meno è Meleti (+664, in percentuale meno dell’inflazione).

In generale i comuni con valori al di sotto della media provinciale di 23.441 euro sono però 50 su 61, segno di una distribuzione della ricchezza che privilegia pochi centri, in particolare quelli di maggiori dimensioni. Codogno e Casale a parte (ma anche San Fiorano fa eccezione in positivo) a soffrire di più è la Bassa, mentre i centri intorno a Lodi sembrano risentire degli effetti benefici della vicinanza del capoluogo, di cui in qualche caso sono diventati appendici residenziali con conseguente insediamento di nuclei familiari a reddito più elevato. Una “geografia” che in quattro anni non sembra essere cambiata.

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