Raid in venti box a Vidardo

È la terza ondata di furti che si verifica in paese nel giro di pochi giorni, sul caso indagano i carabinieri

di Sant’Angelo: ancora da quantificare il bottino

Almeno venti box aperti durante la notte. Fra domenica e lunedì il comune di Vidardo è tornato nuovamente nel mirino di una banda e molti residenti hanno iniziato la settimana con una sorpresa davvero amara e sgradita ad attenderli.

Il raid, il terzo nel giro di poche settimane, ha coinvolto stavolta le vie Partigiani, Don Oltrasi e Resistenza.

I ladri hanno agito indisturbati passando da un condominio all’altro e fermandosi anche presso qualche villetta. Si sono spostati molto forse per non correre il rischio di essere scoperti. L’obiettivo era sempre lo stesso: i garage.

Con facilità hanno tagliato la lamiera della basculante vicino alla serratura. Uno “spiraglio” che ha permesso ai soliti ignoti di guardare all’interno, forse con l’aiuto di una torcia, per capire se ci fosse qualcosa di “interessante” da portare via. Quindi hanno forzato la serratura e hanno sollevato la porta. Un “lavoro” ripetuto almeno venti volte.

Solo lunedì mattina i malcapitati, scendendo in cortile magari per recarsi al lavoro, hanno trovato la porta dei loro box tagliata e in alcuni casi anche spalancata e si sono resi conto di quanto era accaduto durante la notte.

Alcuni, soprattutto chi aveva subito il furto, si sono recati presso la caserma dei carabinieri di Sant’Angelo per fare la denuncia di rito, anche se contro ignoti. Gli altri invece non hanno nemmeno denunciato l’accaduto, come spesso accade in questi casi se nel raid non viene rubato nulla. Ora sono in corso le indagini da parte dell’Arma di Sant’Angelo, agli ordini del maresciallo Gaetano Carlino.

Non è chiaro al momento cosa sia stato rubato dai box che sono stati scassinati.

Solo poche settimane fa, all’inizio di febbraio, c’erano stati due raid nei box in due notti consecutive. Prima nel mirino erano finiti i condomini di via Verdi, via Fermi e via XX Settembre, mentre la notte successiva i ladri si erano fermati “solo” in via Borsellino, poi forse qualcuno li aveva disturbati ed erano stati costretti a fuggire.

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