Profughi, che “bordate” alla Regione

«Disorganizzazione nella gestione»: il consiglio contro il Pirellone

«Non riconosco quel centro di accoglienza e personalmente non ci ho ancora messo piede». È uno dei passaggi più forti dell’intervento del sindaco di Lodi Vecchio durante il consiglio comunale di mercoledì, nel quale è approdata in aula la mozione della maggioranza sull’emergenza profughi. Mozione approvata soltanto all’una di notte con i voti della maggioranza. Le opposizioni invece sono salite sulle barricate: “Uniti per Lodi Vecchio” ha votato contro e il consigliere della Lega nord è uscito dall’aula.

A infiammare il lungo dibattito è stato il centro di smistamento temporaneo dei profughi realizzato a Lodi Vecchio al Laus residence. Centro che è entrato in funzione a maggio e ha ricevuto finora diverse ondate di profughi, l’ultima attesa per ieri. «Dal 12 maggio ospitiamo i profughi - ha detto il capogruppo di maggioranza Michela Boldoni -, eppure il Comune è stato avvisato soltanto il giorno prima. Inoltre il Comune non conosce la nazionalità e le generalità dei profughi, né il loro tempo di permanenza. Non è sufficiente la disponibilità di un operatore economico privato per ignorare le decisioni prese dalle istituzioni lodigiane (il riferimento è al Laus, ndr). Chiediamo - ha aggiunto il capogruppo di maggioranza - di sapere per quanto tempo il centro di accoglienza di Lodi Vecchio rimarrà operativo. E chiediamo l’istituzione di un tavolo provinciale per l’equa distribuzione dei profughi nei vari comuni lodigiani».

La mozione presentata dalla coalizione di centrosinistra che amministra Lodi Vecchio è di fatto un durissimo attacco alla Regione, colpevole, secondo il sindaco e i colleghi di maggioranza, di non essersi assunta le proprie responsabilità nella gestione dei profughi. «La mozione non è contro i profughi, ma contro le istituzioni - ha attaccato Giancarlo Cordoni -: all’insaputa di tutti è stato deciso di istituire il centro di accoglienza temporanea a Lodi Vecchio. Lo stesso prefetto di Lodi mi ha detto di non saperne nulla. La mozione è una denuncia sulla disorganizzazione nella gestione dei profughi. La Lombardia, unica regione in Italia, si è fatta volutamente commissariare dal dipartimento della Protezione civile per non gestire la situazione».

Una versione, quella del sindaco Cordoni e della sua maggioranza, contestata dalle opposizioni. Ambrogio Locatelli (Lega nord) ha accusato la maggioranza di fare polemica su 23 profughi, ma di non controllare gli 800 immigrati residenti a Lodi Vecchio: «Ricordo - ha detto - che nessuno di voi si è attivato per gestire l’immigrazione a Lodi Vecchio. Eppure ne abbiamo accolti 800, senza contare i possibili clandestini, e nessuno di voi ha obiettato su chi gli ha dato un’abitazione o un alloggio, anche provvisorio. Questi non hanno avvisato il sindaco. Come mai è sempre la Lega razzista quando denuncia i rischi sull’immigrazione?». Più volte, come prevedibile, lo scontro fra l’esponente del Carroccio e i consiglieri del centrosinistra si è acceso. Giuseppe Nicoletti, capogruppo di “Uniti per Lodi Vecchio”, ha invece spiegato che la competenza della gestione dei profughi non è della Regione e dunque attaccare il Pirellone non è corretto.

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