
Il castello di Caselle Lurani torna di nuovo all’asta a prezzi di saldo. Dopo che l’ultimo tentativo di vendita il 26 maggio scorso è andato deserto, una nuova asta è fissata per il prossimo 13 ottobre. Il prezzo a base d’asta è di 104mila 62,50 euro ma le offerte potranno partire dal ribasso ulteriore a 78.046,88 euro. Il Castello, oggi in condizioni fatiscenti, è destinato dal Piano di governo del territorio a residenziale con un vincolo di cessione al Comune del piano terra, ma l’amministrazione comunale ha già dichiarato più volte di essere pronta a rivedere la destinazione pur di riuscire a favorire la vendita e quindi il recupero dell’immobile.
Dal fallimento della società immobiliare Bolzano Ambiente Srl, ultima proprietà dell’antica residenza dei conti Lurani a Caselle, il castello, 18 stanze su tre piani per 1.500 metri quadrati complessivi, è andato all’asta già tre volte senza fortuna, a dicembre 2015, a marzo e a maggio. La perizia di stima iniziale era stata di 278mila euro, mentre la prima asta aveva avuto una base a 232mila euro, poi ribassata nei successivi tentativi. Ora il tribunale ha disposto una nuova asta per il prossimo 13 ottobre alle 10 nello studio della curatrice, l’avvocato Silvana Giancane di Bolzano.
Il prezzo a base d’asta è di 104mila 62,50 euro, ma in base alla nuova normativa le offerte possono essere considerate valide a partire da un ulteriore ribasso del 25 per cento. La prima offerta valida dunque sarà a 78.046,88 euro.
Sull’immobile è in vigore un Piano attuativo coerente con il Piano di governo del territorio che prevede alloggi residenziali al piano primo e secondo, con un vincolo alla realizzazione e cessione al comune di una sala polifunzionale al piano terra. Ma l’amministrazione è disponibile a cambiare. «Il tema prioritario per noi è il recupero del Castello, sia per una questione di decoro del paese sia per una questione di sicurezza, perché la struttura oggi versa in condizioni davvero precarie – afferma il sindaco Davide Vighi -. Per questo motivo siamo disponibilissimi a valutare ogni altro eventuale progetto ci venisse sottoposto. Peraltro, la nuova Unione del Grifone con il Comune di Casaletto ci impone l’obbligo di revisione del Piano di Governo del Territorio, e quindi si dovrà mettere mano per forza allo strumento urbanistico. È l’occasione giusta per una modifica, ma non vogliamo farla alla cieca. Se qualche operatore si farà avanti acquistando l’immobile e presentando un progetto diverso, saremo disponibili a trovare una soluzione».
Difficile che la destinazione a residenziale sia appetibile per qualche operatore oggi. Gli approcci arrivati in Comune (e poi non concretizzati) puntavano piuttosto in direzione di attività ricettive e di servizi, sui quali l’amministrazione è possibilista. Gli interessati possono comunque visionarlo contattando l’avvocato Giancane (0471/916062, 345/6001645, [email protected]).
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