Pieve ostaggio di una baby gang

Un gruppo di adolescenti fra i 14 e i 16 anni da tempo tiene in scacco il paese con atti vandalici, disturbo alla quiete pubblica, ma anche con insulti e minacce

Non solo atti vandalici, ma anche insulti, disturbo della quiete pubblica, minacce. Baby gang in azione a Pieve e paese sotto assedio. A nulla è valso, finora, il tentativo di contenere gli episodi e ristabilire la quiete. Il gruppo di giovanissimi che da qualche mese non dà pace a cittadini, esercenti e amministrazione, continua imperterrito le sue scorribande. E ora il sindaco Paola Rusconi ha deciso di rivolgersi ai carabinieri, con l’aiuto della polizia locale. Il primo a finire nella “rete” dei bulli minorenni è stato l’edicolante di piazza della Repubblica. Se al mattino la situazione è tranquilla - complice l’orario scolastico - , il pomeriggio spesso si trasforma in un inferno. I ragazzi si piazzano sui gradoni dell’edicola e da lì parte il loro “show” a colpi di insulti e danni. Pedate ai muri, già ritinteggiati e di nuovo neri, pluviali divelti, “cicche” di sigarette spente nei vani a terra che contengono i faretti di illuminazione; tutti danni che, dato che la struttura è pubblica, finiscono sui bilanci del Comune. Senza contare che, spesso e volentieri, i ragazzi si accaniscono direttamente sull’edicolante, con insulti, sgradevoli e ingiustificati. Insomma, un inferno quotidiano, sfociato nella protesta dell’esercente che, qualche settimana fa, ha deciso di chiudere l’edicola nel pomeriggio, posizionando un cartello di spiegazioni, ovvero: “l’edicolante è preda dei bulli del paese”. E non solo lui, da quanto emerge ora. Perché a fare la spese di questa situazione è anche la bibliotecaria comunale, che si è decisa a denunciare tutto all’amministrazione. Nonostante le minacce dei bulli, che in più occasioni, davanti alle parole di avvertimento della donna - che giustamente annunciava il ricorso al Comune - , le hanno più volte intimato: “Stai zitta o te la facciamo pagare”. Già privi della tessera d’accesso della biblioteca - che è stata ritirata loro proprio dall’amministrazione dietro le segnalazioni per disturbi molesti nell’ambiente di studio e di ricerca - , quei ragazzi non avrebbero potuto nemmeno entrare. E invece hanno gettato nuovo scompiglio, approfittando delle postazioni Internet posizionate con il recente restyling. Dei bulli di paese, però, si sa tutto. Nomi, cognomi, età; si muovono in gruppo, hanno tutti dai 14 ai 16 anni e sono stati più volte ripresi dalle telecamere di sorveglianza. Documenti preziosi che permettono al sindaco Paola Rusconi di intervenire. «Abbiamo deciso di convocarli insieme ai loro genitori in municipio - annuncia il primo cittadino - : non possono e non devono pensare di poter continuare a restare impuniti. Per questo ho deciso di coinvolgere il comando di polizia locale e la stazione dei carabinieri di Sant’Angelo. Il maresciallo si è già detto disponibile a spiegare loro a cosa vanno incontro, continuando con simili atteggiamenti». La riunione non è stata ancora fissata, perché il sindaco vuole trovare una data in cui tutti siano presenti: «A volte i genitori sono all’oscuro di tutto e quindi sarà utile anche a loro capire cosa combinano i figli fuori casa». Il messaggio è però chiaro: la pazienza è finita da tempo.

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