Picchetto notturno fuori dalla Afper il contratto delle cooperative

Le condizioni di lavoro sono giudicate insopportabili così scatta la protesta ai cancelli dell’AF Logistics di Massalengo: lunedì dalle 4 e fino alle 6 uno sciopero improvviso della forza lavoro con il blocco delle uscite dei camion ha portato le cooperative di lavoro che operano nella logistica a siglare in fretta e furia un accordo per l’applicazione del contratto collettivo di lavoro logistica e facchinaggio e per altre migliorie. La ritardata uscita dei mezzi che trasportano merce deperibile, ieri fuori alle 6,30, ha causato un danno non di poco conto all’attività della logistica e la minaccia dei lavoratori di proseguire per tutto il giorno ha portato a miti consigli i responsabili delle cooperative.

Durante il blocco non sono mancati momenti di tensione, nonostante la manifestazione sia stata condotta in maniera pacifica. Davanti ai cancelli erano presenti molto più di un centinaio di lavoratori, con alcuni sindacalisti del Si Cobas ed esponenti del mondo di sinistra, alcuni di Rifondazione Comunista e membri di altre sigle sindacali autonome.

Il contratto nazionale di nuova applicazione è valido per circa 550 lavoratori delle cooperative che operano negli stabilimenti di logistica di Massalengo e di Soresina. «Da diversi mesi stiamo trattando con le cooperative perché le condizioni di lavoro migliorino, ma mentre si discute, il sistema di lavoro non è cambiato di una virgola - dice Fulvio Di Giorgio del Si Cobas -. I lavoratori sono esasperati e per questo nei giorni scorsi era stato comunicato all’azienda che avremmo potuto far ricorso a scioperi improvvisi. E così è successo».

Lo sciopero è scattato poco prima delle 4, quando normalmente i camion con le merci deperibili sono pronti a uscire dallo stabilimento sulla provinciale 23 in modo da raggiungere in tempo le destinazioni. Il blocco è stato totale e ha provocato un’immediata risposta delle cooperative, che subito si sono dichiarate disponibili a siglare l’accordo che prevede l’applicazione del contratto nazionale di lavoro.

Inoltre, i lavoratori hanno chiesto l’allontanamento di alcuni capisquadra che usano metodi giudicati intimidatori e repressivi sul posto di lavoro con i colleghi: l’ultimo episodio è avvenuto proprio ieri mattina a sciopero appena finito, con l’immediata ripresa della protesta. Inoltre, sarà attivo un sistema di timbratura con un cedolino in busta paga che permetterà la verifica reale delle ore lavorate, sia per i facchini sia per gli autisti.

«C’è anche una questione aperta sull’applicazione di un’indennità di poche euro al mese, ma quella l’andremo ad affrontare in altra sede - spiega Di Giorgio -. Questa è la dimostrazione che non ci interessavano tanto le questioni economiche, quanto le condizioni di lavoro, davvero inumane, con lavoratori che operano senza riposo con molte più ore di quelle previste, e non retribuite, con vessazioni e intimidazioni. Speriamo che, al di là della firma, adesso si applichi davvero quello che è previsto dalla legge e che si possa lavorare in un clima più sereno. I lavoratori erano esasperati, ed è stato provvidenziale che si siano rivolti a noi per la protesta invece che passare alle vie di fatto, magari anche con metodi non pacifici. Ora vigileremo sul rispetto dell’accordo, pronti a nuove azioni a sorpresa qualora le condizioni poi nel lavoro quotidiano non dovessero migliorare».

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