Pestaggi tra stranieri in serie,

ma per Crespi non c’è allarme

Sant’Angelo Tre risse in tre giorni. Dopo i due episodi di giovedì, infatti, sabato, poco dopo le 20.30, a cascina Belfuggito, circa 30 persone immigrate sono state coinvolte in una lite violenta. Protagonisti sono risultati dei giovani tra i 20 e i 30 anni. I carabinieri sono intervenuti sul posto dopo la segnalazione di un passante. L’ambulanza del 118, invece, ha soccorso un uomo con la spalla rotta, un altro con un trauma cranico e una donna gravida rimasta sotto shock per lo spavento. La lite è stata, probabilmente, il proseguimento della rissa tra nordafricani iniziata giovedì scorso, nel primo pomeriggio, nella stessa cascina Belfuggito, nella campagna barasina. In quell’occasione, tutte le persone ferite avevano rifiutato il ricovero.

L’episodio era stato preceduto da un’altra rissa, questa volta al femminile. Due ragazze provenienti dalla Romania, infatti, si erano azzuffate, in piazza Caduti, in pieno centro storico, per ragioni di cuore. Le due 35enni, gelose dello stesso uomo, avevano pensato di regolare i conti picchiandosi. Dagli insulti erano passate agli spintoni, poi si erano prese per i capelli, arrivando quasi a strapparsi i vestiti di dosso. In molti, in piazza, avevano avvisato i carabinieri. I militari avevano cercato di dividerle e di capire il motivo di tanta furia. Nessuna delle due, entrambe residenti in città, aveva voluto recarsi al pronto soccorso.

Per il sindaco Domenico Crespi non c’è nessun allarme da lanciare. «C’è solo una concentrazione di nazionalità diverse tra loro - dice -. Tutti parlano di solidarietà e integrazione, ma queste cose poi non funzionano. Nazionalità diverse, con usi, costumi, culture e mentalità diametralmente opposte creano questi scontri. Le nostre competenze però hanno un limite. Quello che noi possiamo fare è mettere le telecamere; in effetti, quelle alla rotonda dell’ospedale, sono servite e servono alle forze dell’ordine per riconoscere i protagonisti delle azioni illegali. A cascina Belfuggito ci sono degli alloggi privati affittati. Abbiamo respinto diversi stranieri, almeno 6 o 7, perché non avevano i nuovi requisiti richiesti a livello di reddito, per prendere la casa in affitto. Lì abitano 12 famiglie, ma non si può pretendere che la municipalità faccia il lavoro delle forze dell’ordine. Si sta facendo un po’ di confusione tra i diversi ruoli».

Secondo Crespi, «è diventato di moda mettere insieme i compiti dell’amministrazione con quelli dei carabinieri. Noi - dice - non abbiamo le camere di sicurezza. Se i ragazzi che si sono scontrati fossero arrivati da Napoli o da Caltanisetta cambierebbe qualcosa? E se si scontrano due tifosi del Fanfulla cambia qualcosa? Coltelli e pistole hanno forse una nazionalità? Se però sono coinvolte persone straniere fa più notizia. Le risse ci sono state e sono amareggiato, ma non esageriamo. Il sindaco non può né sparare, né arrestare. Quando sono coinvolti cittadini stranieri i lodigiani si sentono più a rischio. Il ladro però è ladro dappertutto. Se si spara con una pistola italiana o straniera non fa differenza».

Cri. Ver.

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