Omicidio e sequestro: Pizzocolo dal giudice

Omicidio volontario premeditato e aggravato da crudeltà e abietti e futili motivi, atti osceni su cadavere, sequestro di persona: questi alcuni dei sei capi d’accusa mossi dal sostituto procuratore di Busto Arsizio Raffaella Zappatini ad Andrea Pizzocolo, il ragioniere di 41 anni di Arese, dipendente di una ditta di ascensori, per il quale in queste ore è stato chiesto il rinvio a giudizio. L'uomo era stato rintracciato e arrestato in poche ore dalla squadra mobile della questura di Lodi dopo che nel pomeriggio di sabato 6 settembre dello scorso anno era stata trovata da un contadino la salma di una 18enne, Lavinia Simona Aiolaiei, in un campo di Sesto Pergola di San Martino in Strada. Era stata strangolata con due fascette, completamente nuda, aveva sul volto un asciugamano che aveva subito portato gli inquirenti, guidati dal procuratore di Lodi vincenzo Russo, a un vicino motel. Qui Pizzocolo era l’unico cliente arrivato, la notte precedente, da solo. Nel bagagliaio del suo suv invece c’era la 18enne, già morta - secondo l’autopsia - quando i due ancora si trovavano in un altro motel, a Olgiate Olona.

La polizia aveva anche trovato, nelle memorie delle microtelecamere usate da Pizzocolo, l'agghiacciante filmato dell'omicidio. Pochi giorni dopo era stato attribuito al ragioniere anche il pestaggio e l’abbandono, sempre in un campo a San Martino all'alba di sabato 9 agosto, di un’altra “lucciola” romena, la 19enne Oana Gabriela C., che se l’era cavata con pochi giorni di prognosi.

Secondo la procura di Busto, Pizzocolo aveva già preparato le fascette per strangolare Lavinia quando l'aveva incontrata a pagamento pochi giorni prima a casa sua, mentre compagna e figlioletta erano in vacanza.

I fratelli minori e la madre di Lavinia si costituiranno parte civile con l’avvocato lodigiano Tiziana Bertoli: «Le accuse dipingono un uomo che è arrivato a trattare le donne come un oggetto, indifferente alla loro morte - constata il legale -, se così è stato, ritengo che la pena debba essere esemplare». Prima udienza a metà luglio a Busto davanti al gup Nicoletta Guerriero.

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