Odissea per la chemio: «Responsabilità di Comune e Asl»

«Il diritto della signora a essere trasportata in ospedale per la chemioterapia è sacrostanto, al tempo stesso la nostra associazione opera seguendo precisi protocolli e in assenza del macchinario apposito non possiamo effettuare il servizio, se non andando contro le regole e non rispettando i vincoli assicurativi, fissati anche nell’interesse dei pazienti». A parlare è Nando Bergamaschi, presidente della Croce bianca di Sant’Angelo, all’indomani dell’appello lanciato da una famiglia santangiolina dalle colonne del “Cittadino”. Il problema è quello di una signora malata di tumore, che rischia di rimanere intrappolata tra le mura di casa (salvo pagare una ditta privata) perché il servizio di trasporto gestito dalla Farmacia comunale ed effettuato dalla Croce bianca non è in possesso dell’attrezzatura necessaria a sollevarla (la signora pesa circa cento chili) e trasferirla sull’ambulanza.

«Il diritto della signora è sacrostanto - afferma Bergamaschi - al tempo stesso però è necessario che tutte le realtà interessate, Farmacia comunale, Comune e Asl si prendano le proprie responsabilità».

© RIPRODUZIONE RISERVATA