Nel canile abusivo 50 cuccioli “prigionieri”

Gli animali, una trentina dei quali arrivati dalla Sicilia, trovati in condizioni igieniche precarie;

mancava inoltre qualsiasi autorizzazione a operare

Erano una cinquantina i cani tenuti (senza alcuna autorizzazione e in condizioni precarie) nel canile abusivo di Borgo San Giovanni, messo sotto sequestro dal Comando provinciale di Lodi del Corpo forestale dello Stato. Da quando Adica a settembre se ne era andata per gestire il nuovo canile di Lodi, la struttura di Ca’ dell’Acqua era rimasta definitivamente chiusa. In queste ultime settimane, però, è stata riaperta in modo abusivo, e vi sono stati trasferiti una cinquantina di cani, di varie razze ed età. Il canile è privo però dei requisiti minimi previsti dalla normativa regionale e non ha alcuna autorizzazione a operare. Per questo motivo tre persone, C.D., N.C. e G.G., sono state segnalate all’autorità giudiziaria con l’accusa di «detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura e produttive di sofferenze». Il canile abusivo è privo di qualsiasi forma di riscaldamento e manca parzialmente dell’energia elettrica, con condizioni igieniche generali precarie e «non idonee al ricovero degli esemplari presenti». Mancano inoltre un locale cucina e un locale infermeria, e la Forestale ha accertato che la struttura non era presidiata «in gran parte delle ore diurne e nelle ore notturne».

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