Nei campi di Casaletto con tre etti di eroina, in manette un 30enne

Tre etti di eroina, tanti da far rischiare una pena da sei anni di carcere in su: è la droga trovata nei campi di Casaletto Lodigiano dai carabinieri di Lodi Vecchio, che hanno ammanettato, a una decina di metri di distanza dai sacchetti di polvere bruna, A.T., un 30enne di Torrevecchia Pia (Pavia) che a maggio era già stato condannato a due anni e due mesi, sempre per l’accusa di spaccio, dal tribunale di Pavia. E che era libero solo perché in attesa che il giudice pavese si pronunciasse sulla possibilità di una misura alternativa al carcere.

Il blitz è scattato attorno alle 15.30 di giovedì pomeriggio: due militari, facendo propria la tecnica degli spacciatori nei campi, si erano nascosti tra le pannocchie, e hanno visto arrivare un’auto sospetta. Al volante un giovane lodigiano, che si è fermato, ha fatto qualche passo verso le coltivazioni, ha chiamato a voce alta «Rollo!» e ha scambiato qualcosa con un ragazzo che è spuntato dalle frasche. Poi è ripartito.

Un’altra pattuglia lo ha fermato a circa un chilometro di distanza: aveva con sé una bustina con 0,20 grammi di cocaina. È stato segnalato alla prefettura come tossicomane e per prima cosa gli sarà ritirata la patente. Avrebbe riferito che a vendergli la dose era stato un italiano. A quel punto, avuta la conferma che nella zona era iniziato lo spaccio, i carabinieri nascosti sono usciti allo scoperto e con l’aiuto dei colleghi hanno raggiunto il 30enne. Arrestandolo per detenzione a fini di spaccio. In tasca aveva del denaro, tra i 40 e i 140 euro.

In tribunale per la direttissima, avrebbe negato che quella droga fosse sua. A suo dire, si limita a collaborare con alcuni spacciatori marocchini, dei quali sa solo che abiterebbero nel Pavese, facendo la “vedetta” sulla strada, in cambio di qualche dose. Nel campo però è stato trovato solo lui.

Il giudice Elisabetta Santini ha applicato la misura cautelare in carcere, anche perché non era disponibile un alloggio per i “domiciliari”: il 30enne, disoccupato, vive con i genitori, che stanno valutando la situazione, il difensore Chiara Gigliotti di Lodi considera la possibilità dei “domiciliari” presso una comunità. Anche perché il 30enne già 24 ore dopo l’arresto mostrava sintomi di astinenza da eroina. Prossima udienza a metà settembre.

La droga sequestrata sarà sottoposta ad analisi ma appare sufficiente per 900 “buchi”: l’ennesimo dato allarmante riguardo il ritorno dell’eroina, che dà dipendenza dopo tre o quattro assunzioni, anche se, come sembra vada ora di moda, viene semplicemente “fumata” con la carta stagnola. E l’impatto sociale e lavorativo è devastante.

© RIPRODUZIONE RISERVATA