Montanaso, “Palasson” verso la rinascita

Costerà tre milioni il recupero dell’edificio

Una cifra che supera i 3 milioni di euro e due anni di lavoro. Sono arrivate le stime definitive per il recupero dello storico “palasson” di Montanaso. Acquistato dal comune nel 2001 per un 1 miliardo e 250 milioni di vecchie lire, l’edificio è una delle testimonianze più antiche della storia del paese. Stime e costi del prezioso restauro arrivano dal progetto definitivo firmato dall’architetto Codazzi di Codogno con il benestare della Sovrintendenza. Fuori dalla conta, rimangono il restauro dei soffitti in legno (circa 200 mila euro, di completa pertinenza del lotto A, il più ammalorato tra i due e oggi in disuso) e gli altri incarichi di progettazione (circa 300 mila euro per ridisegnare gli impianti idraulici ed elettrici). Sorto intorno al 1440, nel luogo in cui, secoli prima, si era già insediato un priorato di monaci cluniacensi che dipendeva dal monastero di Pontida, l’edificio negli anni ha cambiato volto. Sparita l’ala ovest, verso l’attuale via Roma, di pertinenza del Palazzone sono rimasti circa 1200 metri quadrati coperti, equamente distribuiti sui due piani. Nella sua storia ci sono nomi di famiglie importanti come gli Sforza e gli Este (ad impegnare per primo cospicue risorse economiche nel restauro del vecchio monastero fu Angelo Simonetta, segretario e consigliere ducale di Francesco Sforza a Milano), ma a trasformarlo in villa di soggiorno furono i conti Pallavicino di San Fiorano nel 1600.

Dopo essere stato sede della Snam durante la seconda guerra mondiale e poi residenza di diverse famiglie del paese, il Palazzone è diventato proprietà del comune che è già intervenuto sul tetto nel 2003 per una spesa di 130 mila euro. Nel 2004 è stata affidato invece l’incarico per il progetto architettonico di recupero di cui esisteva già un preliminare per una spesa complessiva di 1 milione e 300 mila. Costi che sono lievitati fino ai 3 milioni del progetto definitivo, da cui rimangono escluse le parti esterne, tra cui la piazza centrale e il giardino, attualmente utilizzato da amministrazione comunale e Pro Loco per le feste di piazza.

In attesa del progetto esecutivo, l’ultimo atto prima della gara d’appalto, al vaglio dell’amministrazione ci sono le modalità con cui procedere all’oneroso recupero. «Al momento le parte chiamata lotto B ospita le sedi della Pro Loco e della Protezione civile, oltre al museo contadino - ha spiegato il sindaco di Montanaso Luca Ferrari - : la nostra idea è quella di procedere per gradi e dividere dunque i lavori in due lotti funzionali per rendere fruibile l’edificio anche durante i cantieri». Rimangono ancora da sciogliere i nodi sui finanziamenti (dopo il passo indietro di E.On sulla centrale, all’appello potrebbero mancare 6 milioni di euro per il comune di Montanaso) e quello sui contenuti con cui ridare lustro al «gioiello di famiglia». «A bilancio ci sono già a disposizione oltre 1 milione e 200 mila euro a cui si aggiunge l’avanzo di amministrazione del 2010, che si preannuncia buono» ha aggiunto il sindaco Ferrari che non ha escluso una «richiesta di aiuto» a fondazioni e privati. «È una sfida molto importante per il paese e tutti gli amministratori sono chiamati a dare il loro contributo - ha chiuso il primo cittadino che, pur non svelando nulla, ha riassunto la discussione interna sulle finalità - : le proposte vanno dal sociale alla cultura. Stiamo valutando idee che diano valore e lustro a tutta la comunità e che siano economicamente autonome».

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