Massalengo, c’è un fermo per il commercialista ucciso: l’ipotesi di un appuntamento fatale

È un agricoltore 60enne di Lodi: lo studio di Antonio Novati aveva curato la vendita all’asta giudiziaria della sua casa e delle sue terre

I carabinieri della stazione di Borghetto Lodigiano e del comando provinciale di Lodi, Nucleo investigativo, hanno sottoposto a fermo come indiziato di omicidio volontario nelle scorse ore un agricoltore sessantenne di Lodi, Francesco V., con il quale il commercialista Antonio Novati sembra avesse già avuto discussioni perché il suo studio aveva avuto dal tribunale di Lodi l’incarico di mandare all’asta le sue ultime proprietà: la casa padronale su due piani, tre ex case dei salariati, depositi, stalla e quattro terreni, il tutto per poco più di 170mila euro . Il 75enne di Melegnano, a fianco della professione di commercialista con clienti privati, si occupava tra l’altro da molti anni anche di esecuzioni immobiliari, come professionista delegato dal tribunale civile di Lodi. L’incarico per la porzione di cascinale era delegato a uno dei figli del commercialista, Marco, ma Antonio continuava a collaborare con lo studio che aveva fondato e avviato, a Melegnano e a Milano. A metà febbraio l’asta era stata aggiudicata e il 75enne era andato proprio giovedì pomeriggio a comunicare all’agricoltore la data in cui avrebbe dovuto liberare gli immobili. In casa dell’indiziato una situazione pesante, con una persona disabile da assistere.

Le indagini coordinate dal sostituto Alfonso Serritiello e dal Procuratore reggente di Lodi Maurizio Romanelli si erano da subito concentrate sull’ambito della professione di un uomo descritto da tutti come molto legato alla famiglia e all’attività e senza ombre, ed era poi emerso che giovedì pomeriggio aveva un appuntamento proprio nella zona tra Lodi e Massalengo. Chi lo ha ucciso, da quanto si desume dall’efferatezza è stato un delitto d’impeto, sapeva che Novati si sarebbe trovato lì. Il delitto sarebbe avvenuto proprio sull’aia di quella cascina finita per metà all'asta alle porte di Lodi, quindi Novati sarebbe stato trascinato sulla propria auto e trasportato in aperta campagna tra la località Tripoli di Massalengo e la Muzza, e abbandonato esanime sul sedile posteriore, dove nel tardo pomeriggio di giovedì un altro agricoltore l’aveva ritrovato, rimanendo sotto shock alla vista del cadavere e del sangue e allertando i soccorsi. L’indiziato aveva sui propri abiti tracce che potrebbero essere compatibili con l’assassinio, consumato con una decina di coltellate all’addome, ed è stato interrogato a lungo dagli inquirenti e dal Procuratore Romanelli. Si attende ora la convalida da parte del Gip. Lunedì mattina l’autopsia, si cercano intanto ancora il coltello, il telefonino della vittima e la valigetta di documenti che portava sempre con sé. Le indagini e la ricerca di riscontri continuano, ma quella che sembra essere la svolta più significativa è arrivata in meno di 48 ore dal ritrovamento della vittima.

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