Marudo, cassa integrazione per 105 lavoratori alla Condevo

I sindacati dell’ex Giannoni chiedono un incontro con il Prefetto: l’azienda intanto amplia la sua fabbrica in Macedonia e l’Ue ha decretato il tramonto delle caldaie a gas perché inquinano

L’azienda Condevo Spa attiva un secondo periodo di cassa integrazione ordinaria di 13 settimane, il sindacato e i lavoratori chiedono di applicare il Contratto di solidarietà, che offre maggiori garanzie. E di fronte alle «intransigenti posizioni aziendali», le sigle sindacali Fiom Cgil e Fim Cisl, insieme alla Rsu aziendale, scrivono al Prefetto chiedendo la convocazione di un tavolo di confronto alla presenza di tutti i soggetti istituzionali interessati, Regione Lombardia, Provincia di Lodi, Comune di Marudo. La cassa integrazione riguarda 105 lavoratori, ma a spaventare davvero è la potenziale crisi del settore delle caldaie alla luce di una transizione green che non promette nulla di buono sul fronte del lavoro se le imprese non coglieranno l’occasione di ammodernarsi e riconvertirsi in fretta. L’azienda, ex Giannoni Caldaie, sta investendo per ampliare un suo nuovo stabilimento in Macedonia, dove in media un operaio guadagna attorno ai 500 euro al mese. L’Unione europea tra l’altro nell’ambito delle polotiche green ha già deciso che le caldaie dovranno lasciare il posto alle pompe di calore. Analoga cassa integrazione la primavera scorsa era stata attivata da Arca Caldaie di San Rocco al Porto, per 35 addetti.

Leggi l’articolo completo di Andrea Bagatta sul Cittadino di Lodi in edicola oggi 28 settembre e in digitale

© RIPRODUZIONE RISERVATA