«Luigi era come un figlio per noi»

Parla il padre del ragazzo accusato di omicidio colposo

«Luigi per noi era come un figlio. Era sempre qui con Gianluca, lo vedevamo quasi ogni giorno. Siamo distrutti per quello che è successo». Sono le parole pronunciate ieri davanti all’abitazione di Bottedo dal padre di Gianluca M., il ragazzo che mercoledì scorso ha ucciso con un colpo di pistola alla testa l’amico Luigi Villa di Cavenago che cercava di salvarlo dal suicidio.

La famiglia in questi giorni si è chiusa nel silenzio e nel dolore. Cerca di “proteggere” in tutti i modi questo ragazzo di 19 anni per aiutarlo ad uscire dall’incubo in cui si trova. Del resto è passato troppo poco tempo dall’enorme tragedia che si è consumata nello studio al primo piano di questa casa in campagna per poter riprendere una vita “normale”: Gianluca che impugna la pistola del padre, vuole togliersi la vita dopo essere stato lasciato dalla fidanzata, è disperato, ma per un tragico incidente uccide l’amico che cercava di aiutarlo. Immagini che resteranno per sempre nella testa di Gianluca. Ora è accusato di omicidio colposo, ha passato una notte in carcere e il giorno successivo è stato rimesso in libertà; in seguito dovrà affrontare il processo.

Gianluca ieri era in casa. Il giorno prima non era andato al funerale di Luigi, a Cavenago, al quale avevano partecipato tutti gli amici della vittima (quelli di Villa Igea, di Cavenago e di Villanova), e nemmeno ieri ha voluto dire qualcosa su quanto accaduto, anche semplicemente per rivolgere delle parole alla famiglia di Luigi. «Gianluca non ne vuole parlare, in questo momento ha solo bisogno di stare tranquillo, da solo. Quello che è accaduto è troppo grande - aggiunge il padre -. Luigi per noi era come un altro figlio, è come se ci fosse morto un figlio».

Oggi, invece, al termine delle lezioni, i ragazzi di Villa Igea, dove Luigi frequentava la quinta del corso di “arti bianche”, ricorderanno l’amico scomparso con un momento di preghiera. «Arriverà un sacerdote da Lodi - spiega la vice preside Maddalena Merli -, si fermerà solo chi lo vorrà, fuori dall’orario scolastico». Gli stessi compagni di classe di Luigi hanno organizzato una raccolta di denaro in tutta la scuola che ha coinvolto anche gli insegnanti e la vice preside: i soldi sono stati utilizzati in parte per acquistare la corona di fiori gialli che ha accompagnato Luigi nel suo ultimo viaggio. «Quello che resta non sappiamo ancora a chi donarlo - spiega una compagna di scuola -, prima vogliamo parlarne anche con i genitori di Luigi per capire anche con loro se c’è qualche ente in particolare che vogliono aiutare».

Davide Cagnola

© RIPRODUZIONE RISERVATA