LODI VECCHIO I lavoratori si fermano, niente spesa al Despar

Massiccia l’adesione allo sciopero di sabato, il gruppo è in difficoltà da un anno

Adesione totale allo sciopero, niente spesa al supermercato Despar di Lodi Vecchio sabato. I lavoratori hanno aderito all’astensione del lavoro proclamata dalle tre sigle sindacali, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil per tutti i punti vendita del Gruppo L’Alco, Alco Spa e Alco Grandi Magazzini, concentrati soprattutto in Lombardia. La partecipazione è stata massiccia in tutti i supermercati Despar, minore nei magazzini, a partire dal cash & carry Altasfera di Crespiatica.

Lo sciopero è stato indetto per la difficile, perdurante situazione del gruppo, che da un anno sta vivendo una profonda crisi di liquidità. Due gli effetti immediati: da mesi scarseggia la merce sugli scaffali per il mancato o ritardato pagamento dei fornitori, e dall’estate il pagamento degli stipendi arriva in ritardo, settembre ancora non è stato erogato a tutti, con la quattordicesima che è stata saldata solo molto parzialmente (meno della metà). A questo si aggiunge un contenzioso pregresso, perché l’azienda ha riconosciuto gli adeguamenti salariali dovuti dal rinnovo del contratto collettivo nazionale Federdistribuzione solo da novembre 2018, senza riconoscere il periodo precedente da aprile 2015, momento dello scatto. Da qui la decisione di sindacati e lavoratori di andare in sciopero per protestare e sensibilizzare sul problema.

A Lodi Vecchio i dipendenti sono rimasti fuori dal supermercato in presidio per un paio d’ore sabato mattina, poi alle 10,30 si sono recati in Comune per incontrare il sindaco Osvaldo Felissari. «Il primo cittadino si è impegnato per avviare un coordinamento con i sindaci dei comuni dove hanno sede altri Despar e cercare di aprire così un confronto – spiega Daniele Gariboldi della Filcams Cgil che segue i lavoratori lodigiani -. Inoltre, il sindaco cercherà un contatto diretto con la proprietà per provare a facilitare operazioni di cessione anche del solo punto vendita di Lodi Vecchio, ammesso che sia una strada praticabile».

La cessione, infatti, sembra l’unica possibilità per salvare i punti vendita e l’occupazione: in un incontro sindacale di livello regionale tenutosi in settimana, l’azienda ha comunicato che ci sono diverse proposte, senza entrare però nei dettagli. La vicenda del gruppo L’Alco ricorda da vicino quella vissuta negli anni scorsi dal Gruppo Superdì e Iperdì, a testimonianza di un periodo difficile per la Gdo dei marchi alternativi ai grandi gruppi di livello nazionale e multinazionale.

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