Lavoro, sarà un’estate torrida

Sette “malati gravi” nel territorio lodigiano

Un’estate di fuoco per i sindacati e in trincea per i lavoratori. Per Cgil, Cisl e Uil, infatti, i fronti aperti sono parecchi, anche se le “patate bollenti” sono sette, disseminate in tutto il Lodigiano e capaci di coinvolgere più di settecento lavoratori. A stilare la mappa della crisi è la Cgil, che al primo posto piazza la Giannoni di Castiraga, 180 dipendenti e un accordo strappato a favore dei contratti di solidarietà; nonostante questo, 89 esuberi incombono sul futuro dell’azienda. Acque agitate anche all’Auchan di San Rocco, che vanta 244 dipendenti, anche se nell’ultima settimana la situazione si è leggermente rasserenata: anche in questo caso si è riusciti a raggiungere il traguardo dei contratti di solidarietà: dovevano scadere a luglio, proprio nei giorni scorsi è stato raggiunto un accordo tra proprietà e Filcams Cgil per il rinnovo di un altro anno. Lafirma dovrebbe avvenire domani, la scadenza a questo punto verrà positicipata a luglio 2013. L’incubo licenziamenti resta, comunque, ache se prorogato. Non c’è più nulla da fare, invece, per la Solbiati di Massalengo e i suoi 70 operai tessili, in cassa integrazione straordinaria per la cessata attività.

Nella cartina geografica della Cgil ci s’imbatte poi nella Marcegaglia di Graffignana, 100 lavoratori che producono manufatti per l’edilizia, un settore praticamente immobile da quanto la crisi ha stretto la sua morsa. Da mesi si trovano in cassa ordinaria 3 giorni la settimana, i sindacati hanno raggiunto un accordo per i prossimi 2 anni, nei quali saranno utilizzati i contratti di solidarietà. Alla Merck, ex Schering Plough di Comazzo i dipendenti sono passati da 130 a 70, un anno fa la multinazionale dei farmaci ha annunciato la chiusura e si è passati alla cassa straordinaria per cessata attività. Adesso, però, potrebbero esserci alcune novità, Mediolanum Farmaceutici ha infatti deciso di subentrare nella gestione dello stabilimento. Non è chiaro quanti posti potranno essere “riassorbiti” durante il “passaggio”.

Alla Fiege Borruso di Brembio ad avere problemi sono i lavoratori delle coop, 80 e quasi tutti stranieri. Di fronte a licenziamenti e mobilità, i sindacati chiedono cassa in deroga e riqualificazione professionale. Alla Ceva, polo logistico di Somaglia, dopo il blocco delle merci organizzato dai dipendenti della coop Cimabue, la Cgil esige la riduzione degli esuberi.

Di fronte ai numeri, alle trattative, alle procedure di cassa ancora aperte, il segretario provinciale della Cgil Domenico Campagnoli sottolinea ancora una volta quanto sia evidente il periodo di stasi, accompagnato dalla drastica riduzione dei consumi da parte dei lodigiani. «Siamo preoccupatissimi - afferma -, perché anche questo 2012 si sta rivelando tremendo. Da parte delle aziende ci sono già numerose richieste di allungamento del periodo delle ferie, perché gli ordini previsti sono drammaticamente in calo».

In tutta la Lombardia, le ore di cassa integrazione hanno superato la soglia dei 76 milioni: 30.651.257 per l’ordinaria, 24.994.336 per la straordinaria e 20.520.088 per la deroga. Sempre secondo il calcolo della Cgil, è come se ci fossero 122.848 lavoratori a casa con le mani in mano.

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