L’allieva di Quarteroni negli Usa

Da Sant’Angelo al Politecnico di Milano, poi a quello di Losanna e adesso a Houston. Come docente e ricercatrice universitaria. Annalisa Quaini, una dei cervelloni lodigiani “coltivati” dallo scienziato Alfio Quarteroni insieme allo studioso di Vidardo Gianlugi Rozza, è orgogliosa di essere arrivata fino a lì. Anche se il suo sogno, un giorno, è di poter tornare in Europa. Per avvicinarsi a Sant’Angelo. Ingegnere aerospaziale, 32 anni appena, la Quaini insegna matematica agli studenti di tutte le facoltà scientifiche, dagli ingegneri ai biologi, nella più grande Università pubblica di Houston.

«Negli Stati Uniti - racconta la studiosa - sto continuando il lavoro iniziato a Losanna. Si tratta di applicare i metodi matematici e numerici per risolvere i problemi del rapporto tra fluidi e strutture in campo medico. Un esempio di quello che facciamo è lo studio del rapporto tra il sangue e le pareti delle arterie. Oppure lo studio delle valvole del cuore e di una serie di metodi applicati alla medicina. Qui a Houston abbiamo uno dei centri medici più grandi degli Stati Uniti. Cercavano qualcuno che fosse già esperto sull’argomento e mi hanno fatto questa proposta». L’invito è arrivato per caso. «Ero a Venezia, ad una conferenza di matematica applicata - racconta Quaini -. Seduta vicino a me c’era una professoressa americana. Ha sentito il mio intervento e mi ha chiesto se ero interessata a collaborare con loro».

Rifiutare sarebbe stato stupido. Così la ricercatrice ha fatto le valigie. Era il 2009. La Quaini ha iniziato con un contratto annuale, poi è diventata assistant professor e a breve sarà docente associato. «In Italia per diventare docente devi aspettare anni e anni - spiega -, qua, invece, a 6 anni dall’incarico di assistant professor diventi associato».

In questo periodo Quaini sta studiando con numeri e metodi matematici il rapporto tra il sangue e le arterie. «Si è visto - spiega - che questo influisce sull’arteriosclerosi. Certe malattie sono determinate dal flusso sanguigno. Viceversa, i problemi delle arterie modificano il flusso sanguigno. Tra i nostri studi, anche il problema del rigurgito della valvola mitrale. La valvola del cuore non si chiude bene, il sangue non circola in una sola direzione, ma torna indietro. Non è semplice studiare con i medici, ma è uno sforzo che bisogna fare in questa direzione». Vivere a Houston all’inizio non è stato facile. «Ero abituata a Losanna - dice -, una città piccola, ben organizzata, sono stata catapultata qui, in mezzo a 4 milioni di persone dove se non ti muovi con la macchina non vai da nessuna parte. Mentre Boston e New York hanno una mentalità più simile alla nostra, questo è un mondo completamente diverso. Adesso però mi sono abituata, ho capito quali sono i suoi aspetti migliori. La vivacità culturale, per esempio, è uno di questi. Puoi ascoltare musica di tutti i tipi, dalla lirica al folk, a prezzi molto più bassi dei nostri. L’abbonamento a 6 spettacoli di opera costa 140 dollari e se gli U2 fanno un concerto sei sicura che passano di qui».

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