Ladro ucciso a Casaletto, la “superperizia” non preoccupa la difesa dell’oste

Ma l’ipotesi che possa aver «sparato in piedi» accenderà l’ultima udienza d’appello

Il consulente della difesa generale Luciano Garofano appare soddisfatto della “superperizia” disposta dalla corte d’appello di Milano, e discussa ieri in aula, sulla traiettoria e le modalità dello sparo che la notte tra il 9 e il 10 marzo del 2017 tolse la vita a un romeno di 32 anni che con tre complici stava svaligiando l’osteria di Gugnano di Casaletto Lodigiano: «Una perizia prudente ma favorevole alla nostra ipotesi ricostruttiva». Lo sparo, scrive l’esperto nominato dai giudici, ha avuto una traiettoria dal basso verso l’alto e la bocca del fucile era a circa 80 centimetri dal suolo. Ma, serrato dalle domande di chiarimento del sostituto procuratore generale, il perito balistico ha dichiarato a un certo punto che il ristoratore poteva trovarsi «in piedi» quando è partito il colpo. E su questo i difensori sono chiamati a dare battaglia nell’udienza che si prevede conclusiva del processo di secondo grado, a metà aprile. Mario Cattaneo, oggi 72enne, era stato assolto in primo grado dall’accusa di omicidio colposo per eccesso di difesa, in quanto il tribunale di Lodi aveva ritenuto che non volesse sparare ma che il colpo fosse partito mentre veniva strattonato, al punto da cadere a terra, da un complice della vittima, che voleva rubargli il fucile. La superperizia secondo i difensori non mina questa tesi. Ma per il ristoratore, sotto accusa da quasi sette anni, si aggiungono comunque altre settimane di preoccupazione.

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