Ladri acrobati fanno razzia di biciclette

Non solo acrobati, ma anche funamboli. Maxi razzia al punto vendita Bici Laus di Lodi Vecchio, vera e propria “boutique” delle due ruote. Intatti i due portoni di ingresso, per dare l’assalto alla rivendita, i ladri sono saliti sul tetto, hanno mandato in frantumi il vetro di un lucernaio e si sono successivamente calati all’interno del negozio con delle funi.

Qui, del tutto indisturbati, hanno messo le mani su circa quindici biciclette, di marche e valore differenti.

Dopo aver puntato gli occhi su alcuni modelli di pregio, per materiali e tecnologie, non hanno disdegnato quelli più comuni, tra le decine presenti nel vasto show room da circa trecento metri quadri nella zona industriale del paese.

Nessun segno di scasso sui portoni, i titolari hanno scoperto il furto solo lunedì mattina, alla riapertura del negozio dopo la pausa del fine settimana.

«Difficile credere che abbiano aperto dall’interno le porte e poi le abbiano richiuse - racconta Giuseppe Cortina, padre della titolare Jessica - : l’unica idea che ci siamo fatti è che abbiano imbragato le biciclette con le funi per sollevarle e portarle via dal tetto. Un vero colpo da acrobati».

Un “raid” messo a segno quasi certamente di notte, impossibile al momento stabilire se in quella di sabato o in quella di domenica. «Io ho chiuso regolarmente il negozio sabato sera e non ci siamo accorti di niente fino al lunedì mattina quando sono venuto qui per riaprire - ha raccontato ancora Cortina - : siamo molto amareggiati perchè in due anni non è mai accaduto nulla e ora, in dieci giorni, è il secondo “assalto”».

Il primo, verificatosi nella notte del 2 agosto scorso, si era concluso con l’arresto di un giovane romeno di 23 anni che, insieme ad un connazionale, aveva iniziato a staccare il pannello di lamiera del portone.

A “tradirli” nell’occasione il rumore, notato dal custode di un’azienda vicina che ha immediatamente avvertito i carabinieri. Il giovane romeno è stato fermato dai militari mentre cercava di scavalcare una recinzione e processato per direttissima, mentre il complice è riuscito a fuggire.

Incensurato, l’uomo è stato rilasciato e per lui il giudice ha stabilito il solo obbligo di firma in caserma tre volte la settimana a Pioltello, dove è residente. «Siamo amareggiati perché siamo impotenti - commenta ancora Giuseppe Cortina - : non possiamo proteggerci perché anche quando vengono acciuffati i ladri, vengono rimessi in libertà».

I “conti” sulle conseguenze del colpo, tra il valore delle biciclette rubate e i danni alla struttura, non sono ancora stati fatti, ma è logico pensare che siano piuttosto ingenti. «in effetti avevamo molti modelli in casa - chiude l’uomo - : non sappiamo ancora con certezza il valore del “bottino” sottratto durante il blitz».

Rossella Mungiello

© RIPRODUZIONE RISERVATA