La Poligof fa “shopping” in Veneto

La Poligof di Pieve Fissiraga fa “shopping” in Veneto. L’azienda lodigiana, attiva nel settore chimico igienico-sanitario (produce componenti per pannolini) ha rilevato lo stabilimento di Mira del gruppo Pansac, grossa realtà industriale in amministrazione straordinaria dal dicembre 2011. Per la provincia di Lodi si tratta di un’operazione di primo piano, una delle poche acquisizioni di aziende concorrenti che si sono concluse negli ultimi anni.

Dal punto di vista tecnico Poligof acquista il ramo d’azienda da Pansac e affitta per 14 anni i capannoni del polo produttivo di Mira. Il piano industriale presentato al ministero dello Sviluppo economico dalla ditta lodigiana prevede un totale di 165 lavoratori assunti a Mira nel prossimo triennio e nuovi investimenti per un valore di circa 6 milioni di euro. «Grazie a questa operazione, che rappresentava un’opportunità perché il gruppo Pansac è in amministrazione straordinaria, Poligof diventerà leader europeo nel proprio settore», osserva Sergio Folli, amministratore delegato del gruppo lodigiano.

Oggi Poligof (che in passato ha subito una ristrutturazione industriale) è il principale operatore italiano nel proprio comparto, con un fatturato annuo di 50 milioni di euro e circa 130 dipendenti. Lo stabilimento di Mira ha un centinaio di lavoratori e un fatturato annuo di circa 25 milioni di euro; in passato però (prima della crisi) i dipendenti erano 450 e il fatturato raggiungeva i 150 milioni di euro.

Secondo Folli «lo stabilimento di Pieve Fissiraga e quello di Mira potranno lavorare in sinergia». A Mira verranno concentrate ricerca e sviluppo, il sito di Pieve Fissiraga invece si specializzerà sui brevetti. Esclusa, per diretta ammissione di Folli, una riduzione della forza lavoro nel polo lodigiano come conseguenza dell’acquisizione in Veneto.

L’operazione permette di incrementare la capacità produttiva di Poligof di circa 70mila tonnellate all’anno e di sfruttare i brevetti che lo stabilimento di Mira porta in dote. Una volta definita l'acquisizione, Poligof potrà operare su un mercato che per l’80 per cento sarà estero. «Non cannabilizzeremo l’azienda, la nostra è un’operazione puramente industriale», rassicura Folli. Il “closing” è atteso nelle prossime settimane, quando sarà effettuato l’atto notarile (al momento Poligof è proprietaria del nuovo sito in forza del decreto ministeriale). Poligof per il momento non ha rivelato l’impatto economico dell’acquisizione.

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