La Lega si aggrappa al “modello Lodi”

Salvini: «Qui un’organizzazione da esportare»

«O con noi alle nostre condizioni e con il nostro candidato o contro di noi». Dagli stati generali dei Lumbard, riuniti ieri mattina a San Colombano, è questo lo slogan uscito dai vertici locali e nazionali della Lega Nord per le prossime elezioni regionali lombarde. E sembra quasi l’agenda politica per l’immediato futuro, nel Lodigiano e in tutto il Nord, «la battaglia della Lega», come ha descritto il vicegovernatore della Lombardia Andrea Gibelli la prossima tornata elettorale. Una battaglia nella quale peseranno il «modello Lodi» della filiera di governo, esaltato dal segretario nazionale Matteo Salvini come prototipo della buona amministrazione, e le incertezze contro cui gli enti locali dovranno resistere, come ha ben spiegato il presidente della provincia Pietro Foroni.

Sono stati questi i temi più caldi dell’iniziativa della Lega Nord “Legati al territorio”, edizione 2012 degli stati generali che i Lumbard da cinque anni replicano nel Lodigiano. Un momento di confronto e di ascolto tra i vertici Lumbard e i militanti, chiuso al pubblico, al quale ieri hanno partecipato circa 200 iscritti, arrivati nel Castello banino per ascoltare il presidente Foroni, il vice governatore di Regione Lombardia Andrea Gibelli, il segretario provinciale Guido Guidesi e il segretario nazionale della Lega Lombarda Matteo Salvini.

Pietro Foroni ha spiegato come la riorganizzazione delle province e i tagli voluti dal Governo siano in realtà un attacco agli enti locali e come questa decisione centralista rischia di avere ricadute negative sui cittadini. «Ci hanno tolto 2 milioni 600 mila euro di risorse sul 2012 e altrettante sul 2013, così si potrà dire che le province non riescono a operare e in questo modo si giustificherà l’accorpamento - ha spiegato alla platea Foroni -. Questo però si ripercuote sui servizi: se a gennaio nevicherà intensamente, non avremo soldi per spalare la neve, alle scuole non spegneremo il riscaldamento, ma poco ci manca, e le buche nelle strade saranno riparate a patto di mantenere i prezzi del 2012, iniziative sportive e culturali saranno azzerate del tutto. E pensare che la provincia sopperisce alle carenze dello stato, fornendo 10 cassintegrati a lavorare in tribunale perché è sotto organico e con la convenzione per le pulizie in questura».

A spiegare il grande lavoro fatto dalla Lega per il territorio è stato il vicegovernatore di regione Lombardia Andrea Gibelli. «L’azione combinata della Lega a tutti i livelli ha portato nel Lodigiano 171 milioni di euro, 855 euro a cittadino - ha detto Gibelli -. Avevamo un ospedale fatiscente e tra 15 giorni inaugureremo invece una struttura d’eccellenza. La Lega quando governa lo fa bene e dalla Regione abbiamo fatto tanto, dai finanziamenti alle imprese dei Lombardi, all’albo degli insegnanti residenti, agli appalti a chilometri zero».

E sul territorio ne ha per tutti il segretario provinciale Guido Guidesi che nel suo intervento rivendica i meriti amministrativi della Lega e tira bordate un po’ a tutti: al sindaco di Codogno Vincenzo Ceretti sul fondo di sostegno all’affitto («tagliato non dalla Regione ma a Roma dal governo sostenuto dal Pd), al presidente del consiglio comunale di Lodi Giampaolo Colizzi («anche lui rottamatore, dopo che da 20 anni fa e disfa nel consiglio) al sindaco di Sant’Angelo Domenico Crespi sulla moschea («se l’ordinanza non la fa rispettare lui... venga a Casale a vedere cosa ha fatto la Lega con la moschea»), al segretario provinciale del Pd Mauro Soldati («noi guardiamo a evitare gli sprechi e a gestire meglio quello che c’è, come nelle vicende del Consorzio Lodigiano di Servizi e del Parco Tecnologico, ma forse al centrosinistra queste cose non interessano»). A chiudere i lavori è intervenuto poi Matteo Salvini, segretario nazionale della Lega Lombarda, che ha parlato del «modello Lodi» della Lega da proporre in altre province e ha lanciato la campagna di Roberto Maroni a presidente della Regione Lombardia: «Se vince Maroni cambia il mondo per noi, se si perde il treno ripasserà tra poco».

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