La Lega all’attacco su villa Redentore

Ipotesi di aprire un centro profughi: subito un consiglio comunale

È guerra su villa Redentore. E sulla possibilità che l’ex sede del Pime diventi un centro di accoglienza per migranti e richiedenti asilo. Dopo il sopralluogo della scorsa settimana tra palazzo Delmati e un funzionario della prefettura, sul maxi immobile da oltre 1500 metri quadrati, circondato da un parco di 22 mila metri quadrati, si tornano ad accendere i fuochi della politica. A dare fiato alle polveri, la segreteria cittadina della Lega nord che in questi giorni ha diffuso un volantino in città, con cui condanna la scelta di puntare ad un recupero con questa finalità per uno dei “gioielli di famiglia” del comune. Acquistato nel 1979 per 450 milioni di vecchie lire, l’immobile è stato per lungo tempo la sede del Pontificio istituto missioni estere, per poi ospitare la scuola di arte bianca grazie all’accordo con i panificatori di Milano. Utilizzata come teatro per la colonia elioterapica del comune di Sant’Angelo, villa Redentore è stata messa all’asta per due volte, ma è rimasta invenduta. Ora la proposta del sindaco Crespi di metterla a disposizione come centro di accoglienza per i profughi, dopo le emergenze degli ultimi mesi. L’idea è quella di chiedere un recupero funzionale, magari di una parte della struttura, per cui però sarebbe necessaria un’importante iniezione di capitali che dovrebbero arrivare da Stato e Regione. Una proposta fatta al tavolo di coordinamento provinciale della prefettura sull’emergenza, che non è passata inosservata. E su cui la Lega nord aveva già presentato una mozione. Il documento, protocollato in comune, e già all’ordine del giorno nella seduta precedente, ma mai discusso per sforamento dei tempi dell’ultima adunanza, è rimasto in “stand by”. Ieri, quindi, la Lega nord si è fatta ancora avanti e ha interpellato il presidente del consiglio comunale, Carlo Astorri, per chiedere la convocazione urgente di un consiglio comunale. «È un ipotesi per cui non esistono i presupposti – ha tuonato ieri Maurizio Villa, capogruppo della Lega in consiglio e responsabile della segreteria cittadina – e per cui non sono ancora chiare le conseguenze. Il sindaco Crespi da sceriffo si è trasformato in califfo, pronto ad accogliere a braccia aperte tutti i migranti del territorio. I cittadini devono sapere che tutte queste persone si riverserebbero poi sul comune di Sant’Angelo, il centro più grande nelle vicinanze». Dal sopralluogo a villa Redentore ne era nata anche una frizione con il comune di Borghetto, escluso dal sopralluogo e che, il giorno dopo, ha fatto un’ulteriore proposta, aggiungendo al recupero la possibilità di creare nell’ex sede del Pime la nuova sede della caserma dei carabinieri. «Mi sono scusato personalmente con il sindaco di Borghetto che per un disguido non è stato informato – ha detto Crespi - : noi intanto abbiamo inviato già la documentazione in prefettura e ne ho già parlato io stesso con il nuovo prefetto. Sono disponibile a parlare al consiglio comunale anche domenica pomeriggio alle 14».

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