La Laudense: «Non siamo dei “vampiri”»

«Siamo una banca di persone perbene. Ci rammarica immensamente l’essere accostati allo stereotipo della banca “vampiro”, capace di elaborare alchimie finanziarie al solo servizio del proprio tornaconto». Così il presidente della Bcc Laudense Giancarlo Geroni difende l’operato dell’istituto di credito di via Garibaldi a Lodi. Dopo le indagini delle fiamme gialle sul fallimento delle Officine di Bagnolo Cremasco, storica industria metalmeccanica di Crespiatica, che hanno coinvolto anche parte dei vertici della banca di credito cooperativo, ieri è intervenuto il responsabile della Laudense.

Al termine degli accertamenti della Finanza sono stati notificati tre avvisi di garanzia: insieme al socio unico dell’azienda, indagato per ipotesi di bancarotta fraudolenta e reati fiscali, sono stati coinvolti anche l’ex presidente della Bcc e il direttore dell’istituto. Sono indagati per ipotesi di bancarotta preferenziale perché l’istituto di credito avrebbe preteso che venissero offerte garanzie immobiliari su un prestito, con la conseguenza che, dopo il fallimento, gli altri creditori si sarebbero trovati svantaggiati. «Voglio affermare con massima forza che, per quanto riguarda la gestione della nostra banca – reagisce Geroni - non c’è alcun velo da squarciare né alcuno scheletro da nascondere. Bcc Laudense ha sempre operato all’insegna della massima trasparenza al servizio dei propri clienti, dei propri soci e dei propri risparmiatori senza ostacolare il lavoro di nessuno proprio per tutelare il suo asset più prezioso: la fiducia del suo territorio. I nostri clienti e i nostri risparmiatori continuino pertanto a riporre immutata fiducia nella loro cooperativa, perché essa ha sempre operato con mezzi leciti e all’insegna della massima prudenza». E ha aggiunto: «Non posso entrare nel merito dei capi di imputazione, che vengono mossi alle figure apicali della nostra Bcc, perché non ritengo che le fonti di stampa siano il mezzo più opportuno per condurre accertamenti circa i fatti occorsi, nella loro verità controfattuale. Confidiamo che giustizia possa essere fatta nelle sedi competenti».

© RIPRODUZIONE RISERVATA