La donna travolta dal treno nel Pavese ha vissuto a Casaletto Lodigiano

La 45enne stava camminando lungo la ferrovia insieme al proprio compagno e al cane

Una tragedia senza senso che ha scosso una comunità intera. Aveva abitato a Casaletto fino a pochi mesi fa Patrizia Libutti, la donna di 45 anni morta venerdì sera travolta da un treno con il compagno Heros Gobbi, 47anni, a Giussago, nel Pavese. I due camminavano lungo la ferrovia con il proprio cane, quando attorno alle 19 sono stati investiti a piena velocità da un treno diretto a Milano. Le circostanze della morte, perché i due si trovassero sui binari a quell’ora, sono ancora da chiarire.

I due abitavano nella frazione Moirago da agosto, dove si erano trasferiti da Busto Arstizio. Patrizia Libutti era originaria di Busto Arstizio, ma nel varesotto era stata solo di passaggio pochi mesi. Negli ultimi quindici anni circa, e ancora a inizio estate, Patrizia aveva vissuto a Casaletto. Vi si era trasferita una volta sposata, e a Casaletto ha cresciuto i suoi due figli, che oggi hanno 14 e 10 anni, facendoli frequentare la materna di Casaletto e poi la scuola elementare di Mairano. Nel 2017 la separazione dal marito, ma Patrizia era rimasta a vivere a Casaletto, e ancora un anno fa cercava un’abitazione stabile per poter stare maggiormente con i figli. Era impiegata in un’impresa di pulizie nel Lodigiano, e da tempo i suoi sforzi erano finalizzati a trovare maggiore stabilità, proprio per poter stare vicino ai figli, a Milano con il papà, con cui la stessa Patrizia era rimasta in rapporti cordiali.

A Casaletto aveva non solo cresciuto la sua famiglia, ma intessuto anche relazioni e amicizie solide. «Siamo rimasti tutti sgomenti, e ancora facciamo fatica a credere sia accaduto – racconta un’amica di Casaletto -. Ancora pochi mesi fa era a Casaletto, impegnata a cercare stabilità. Poi è tornata a Busto per pochi mesi, e quindi a Giussago con questo ragazzo, con cui aveva intessuto un rapporto da poco tempo. Sapevamo che si stava inserendo nella sua nuova realtà, aveva trovato lavoro in un ristorante in zona. Ma il suo obiettivo di questi ultimi anni era sempre e solo di avere più stabilità per poter stare maggiormente con i figli. Grandissima lavoratrice, non si era mai scoraggiata. Era sempre sorridente, aveva sempre allegria. Siamo tutti ancora increduli e scossi».

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